(DIRE) Roma, 26 apr. - Qual è la situazione della ricerca scientifica oggi nel nostro Paese? Quali sono i settori di eccellenza e come affrontano i giovani le sfide di questa professione? Quali iniziative vanno intraprese per favorire la mobilità dei ricercatori da e verso il nostro Paese? Come consolidare la cooperazione tra mondo accademico e aziende private in termini di innovazione e sviluppo? Qual è lo stato degli investimenti per la ricerca in un settore cruciale per il nostro Paese, quello agroalimentare? Come l'Italia si sta preparando ad affrontare le sfide nei settori della prevenzione e della terapia molecolare e genica? Sono solo alcuni degli interrogativi che verranno affrontati durante gli Stati Generali della Ricerca Sanitaria, organizzati dal Ministero della Salute il 27 e 28 aprile a Roma, presso l'Auditorium del Massimo (via Massimiliano Massimo 1) alla presenza delle più alte cariche istituzionali e con la partecipazione di autorità accademiche e scientifiche, ricercatori e rappresentanti dei pazienti, del mondo industriale, della finanza. Saranno presenti 150 relatori e ad oggi hanno già confermato la loro presenza 2.000 invitati.
"L'evento- fanno sapere dal ministero- intende mettere in risalto la realtà del mondo della ricerca sanitaria, dibattendo degli attuali limiti e criticità, ma anche evidenziando le potenzialità di un settore che, oltre ad un grande valore etico e sociale, costituisce, per tutto l'indotto e per le diverse realtà che interconnette, una significativa opportunità di crescita. Appare evidente la necessità di trovare una nuova governance che veda i ricercatori protagonisti attivi e che faccia convergere le risorse disponibili in direzioni chiare e condivise. A tal fine, si discuteranno modelli e soluzioni, anche in una prospettiva di benchmark internazionale". Ma gli Stati Generali vogliono anche offrire ai ricercatori occasioni di incontro e di approfondimento su temi troppo poco affrontati durante il percorso formativo: "Passare dall'ideazione alla realizzazione del prodotto (il cosiddetto 'trasferimento tecnologico')- proseguono- individuare e conoscere le tecnicalità per la migliore valorizzazione dei propri brevetti".
L'agenda dei lavori, quindi, si apre con una sessione istituzionale di indirizzo, per poi passare all'analisi e all'approfondimento degli strumenti di governance della ricerca biomedica. Seguiranno sessioni dedicate alla dimensione internazionale, alle caratteristiche della figura professionale del ricercatore biomedico (che meritano un approfondimento particolare per la peculiarità e centralità del suo ruolo), per finire con la presentazione delle novità contenute nel Bando per la Ricerca Finalizzata Ministero della Salute e nel Bando per la Ricerca indipendente AIFA per il 2016, che "immettono nel sistema circa 180 milioni di euro- fa sapere ancora il ministero- molti dei quali destinati a giovani ricercatori". In aggiunta, sono state previste due sessioni tematiche, una dedicata all'incontro tra scienziati e giovani studenti per avvicinare il mondo della scienza alle giovani generazioni, e la seconda dedicata all'incontro tra progetti di ricerca e venture capital.
Per favorire la discussione on line sui temi dell'evento è stato realizzato un sito tematico www.statigeneraliricercasanitaria.it e aperti i canali facebook(www.facebook.com/ricercasanitaria) e twitter (@ricerca_sanitaria).
DA MINISTERO 820 MLN IN 3 ANNI IN RICERCA BIOMEDICA - Ammontano a 820 milioni i fondi assegnati negli ultimi tre anni dal ministero della Salute nella Ricerca Biomedica. Di questi, 348 milioni sono stati assegnati con bandi competitivi grazie ai quali e' stato possibile finanziare 831 progetti. Oltre 120 milioni, inoltre, sono stati dedicati negli ultimi tre anni a progetti di giovani ricercatori (sotto i 40 anni), che hanno consentito il finanziamento di 388 progetti coordinati da giovani ricercatori. Sempre negli ultimi tre anni, infine, il sistema sanitario nazionale ha investito complessivamente nelle attivita' di ricerca biomedica risorse umane, strumentali ed economiche per 1 miliardo e 800 milioni di euro. Sono alcuni dati emersi oggi a Roma in occasione della conferenza stampa di presentazione degli Stati Generali della Ricerca Sanitaria (in programma nella Capitale domani e dopodomani), che si e' svolta presso il ministero della Salute alla presenza del ministro, Beatrice Lorenzin.
"Siamo convinti che la ricerca in campo biomedico- ha detto Lorenzin- sia un settore ad altissimo tasso di potenziale di innovazione e investimento. Nonostante la crisi economica, infatti, in Italia ha continuato a crescere costruendosi accanto ad un indotto altamente specializzato e qualificato, che ha reso il nostro Paese competitivo rispetto ad altri dove fino a poco tempo fa sembrava conveniente investire per le grandi aziende che si occupano di innovazione. In realta', quello che ci dicono gli stakeholder e' che conviene investire in Italia perche' ha un'alta qualita' di formazione del personale, un livello di certificazione del prodotto industriale altissimo e riconosciuto dalla compagine internazionale, mentre dall'altro lato ha un tessuto universitario con ricercatori al massimo livello dal punto di vista della ricerca mondiale".
Ma secondo il ministro della Salute, l'Italia nel campo della ricerca biomedica deve fare ancora di piu'. "Il nostro Paese- ha proseguito Lorenzin- deve fare molte cose a livello di personale, moltissime a livello di cultura scientifica, che e' ancora troppo bassa, e molto dal punto di vista della capacita' nostra di attrarre investimenti non solo nella produzione ma anche nella ricerca: questo, secondo me, e' il nostro grande obiettivo, cioe' il passare dall'essere un Paese che sicuramente e' al top nella produzione ad uno in grado di attrarre grandi investimenti.
Dobbiamo aumentare la nostra capacita' di accoglienza come sistema Paese e rivedere una serie di norme che aiutino sempre di piu' la ricerca, potenziare le possibilita' e il comfort per i ricercatori e, non da ultimo- ha concluso- aumentare la quota di investimenti in questo settore".
(Wel/ Dire)