(DIRE) Roma, 15 apr. - "Riteniamo l'iniziativa di Farmacap, sull'apertura dello sportello gratuito contro l'obesità infantile presso una farmacia di Roma, sicuramente meritoria, ma non scevra di rischi per la salute dei bambini che le famiglie vorranno affidare allo 'sportello gratuito'. Sebbene le finalità di tale consulenza siano puramente preventive è facile immaginare che saranno numerosi i bambini in sovrappeso, o francamente obesi, che si rivolgeranno al biologo nutrizionista operante nella suddetta farmacia, il quale si troverà suo malgrado ad operare su pazienti di cui non conosce la storia clinica, né tantomeno le eventuali patologie associate e sottostanti". Lo scrive in una lettera indirizzata a Farmacap, all'Ordine dei Medici-chirurghi e degli Odontoiatri e al commissario straordinario per la provvisoria gestione di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, il segretario della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) Lazio, Luciano Antonio Basile.
L'obesità in età pediatrica è "un fenomeno in costante crescita su tutto il pianeta, tanto è vero che l'OMS ha coniato il termine Globesity per indicare un'emergenza globale a livello sanitario. Si tratta di una condizione di per sé patologica e spesso associata a numerose co-morbidità: ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia, steatosi epatica, patologie endocrine, ortopediche e genetiche. In Italia i dati ricavati dal sistema di sorveglianza OKKIO alla SALUTE promosso dal ministero della Salute/CCM confermano livelli preoccupanti di eccesso ponderale: il 22,2% dei bambini- fa sapere il pediatra- è risultato in sovrappeso e il 10,6% in condizioni di obesità. Gli studi epigenetici sull'interazione tra genoma ed ambiente evidenziano l'importanza dell'azione preventiva già nelle fasi dell'ontogenesi embrio-fetale e nelle primissime epoche della vita. I pediatri di famiglia italiani, insieme con i pediatri ospedalieri e universitari, lottano costantemente contro il sovrappeso e l'obesità soprattutto attraverso attività preventive, fornendo quotidianamente alle famiglie consulenze su stili di vita e regimi alimentari corretti".
Secondo Basile, "della massima importanza rimane però l'inquadramento diagnostico del bambino una volta che il sovrappeso e l'obesità si siano già instaurati. Solo dopo un corretto inquadramento si può elaborare e prescrivere il regime alimentare più idoneo per quel determinato bambino in funzione delle eventuali patologie associate. In questa fase è di sicura importanza l'intervento del dietista, o del biologo nutrizionista, che deve operare in sinergia con il medico pediatra che ha in cura il bambino".
La lettera del segretario della Fimp Lazio continua: "Il ministero della Salute ha "trasmesso con nota n.
DGRUPS/P/I.8d.n.1 il parere del Consiglio Superiore di Sanità del 12 aprile 2011 sulle competenze in tema di nutrizione delle professioni di medico, biologo e dietista. Tale parere, alla lettera a, recita: 'à è corretto ritenere che il biologo possa elaborare e determinare diete nei confronti sia di soggetti sani che di soggetti in cui sia stata diagnosticata una patologia, solo previo accertamento delle condizioni fisio-patologiche effettuata dal medico chirurgo'. Sebbene poi, alla lettera b del succitato parere, sia scritto: 'Il biologo può autonomamente elaborare profili nutrizionali al fine di proporre alla persona che ne fa richiesta un miglioramento del proprio 'benessere', quale orientamento nutrizionale finalizzato al miglioramento dello stato di salute. In tale ambito può suggerire o consigliare integratori alimentari stabilendone o indicandone anche le modalità di assunzione'- continua Bsile- riteniamo che il bambino sia un soggetto in evoluzione e per tale motivo particolarmente vulnerabile e non certo assimilabile ad una persona adulta e che il suggerimento di assunzione di integratori alimentari da parte di un biologo nutrizionista nei confronti di un bambino piccolo con possibili patologie misconosciute sottostanti sia una pratica altamente rischiosa e assolutamente da evitare".
Il segretario della Fimp Lazio conclude: "Infine, si ritiene eticamente non opportuno, qualora avvenisse, ogni suggerimento di integratori alimentari all'interno di una farmacia comunale. Si invita, pertanto, codesta amministrazione a rivalutare l'iniziativa, ripetiamo assolutamente meritoria nelle sue finalità, con i necessari correttivi volti ad assicurare la piena sicurezza dei bambini sani, o malati, e ad eliminare ogni possibile conflitto d'interesse".
(Wel/ Dire)