(DIRE) Roma, 25 set. - Esiste un ormone che fabbrica le ossa e il corpo lo produce praticando sport: e' questa la scoperta tutta italiana, risultato di una ricerca svolta dall'Universita' di Bari in collaborazione con l'Universita' Politecnica delle Marche di Ancona e supportata dalla Siommms (Societa' Italiana dell'Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro). Lo studio e' stato pubblicato sulla prestigiosa rivista americana Pnas-Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, organo ufficiale della United States National Academy of Sciences, una delle pubblicazioni scientifiche piu' prestigiose a livello accademico internazionale. L'esito della ricerca, durata 3 anni, cambia l'approccio della terapia sulle malattie dello scheletro, definendo il meccanismo con cui l'irisina (il cosiddetto "ormone dello sport"), prodotta dall'attivita' fisica, crea tessuto osseo. Inoltre, la svolta apre nuove prospettive per la nascita di farmaci simulanti un vero e proprio esercizio fisico: uno sviluppo importante soprattutto per le persone esposte all'osteoporosi, che non possono praticare sport, ad esempio anziani o malati di altre patologie.
L'ormone in questione, scoperto nel 2012 dal ricercatore statunitense Bruce Spiegelman, e' ancora poco conosciuto e la scoperta italiana porta un contributo importante per conoscerne il ruolo. La ricerca americana ha infatti dimostrato come l'irisina sia 'brucia grassi'; lo studio italiano rivela che l'irisina e' in grado di agire efficacemente anche sull'osso: l'effetto "dimagrante" si verifica solo in presenza di grandi quantita' dell'ormone, mentre per l'effetto "fabbrica osso" ne bastano anche piccole concentrazioni. "Il risultato della nostra ricerca ha una marcata rilevanza applicativa per i pazienti anziani in condizioni difficili- spiega la professoressa Grano-: sono loro i piu' espositi perche' non possono svolgere attivita' fisica, sono destinati alla riduzione patologica del tessuto muscolare, che a sua volta risente negativamente delle condizioni di ipomobilita' o anche di allettamento favorite dalle fratture indotte dall'osteoporosi: si genera in tal modo una sorta di implacabile circolo vizioso, con importanti conseguenze sanitarie ed elevatissimi costi sociali".
Cosi' in un comunicato la Siommms.
"La Siommms e' orgogliosa che la ricerca italiana abbia raggiunto livelli cosi' eccellenti- aggiunge il Presidente della Siommms Giancarlo Isaia, Direttore del Dipartimento di Geriatria e Malattie Metaboliche dell'Osso all'Ospedale Molinette di Torino- Riteniamo che la svolta presentata dalla scoperta costituisca la prospettiva concreta non solo per la prevenzione con l'attivita' fisica, ma soprattutto per la cura delle malattie dell'osso in pazienti particolarmente difficili. Ora si giungera' a dare supporto osseo anche a chi non puo' prodursi da solo l'irisina con un cambiamento epocale in particolare per i pazienti geriatrici". Per salvaguardare i risultati della ricerca tutta italiana Maria Grano dell'Universita' di Bari e Saverio Cinti dell'Universita' Politecnica delle Marche hanno depositato un brevetto sulla possibilita' di utilizzare la molecola per la cura dell'osteoporosi. La ricerca e' stata possibile grazie a un premio per giovani ricercatori attribuito nel 2014 alla dottoressa Graziana Colaianni, dell'Universita' di Bari, primo autore del lavoro. Una curiosita': l'irisina trae il suo nome da Iris, la dea greca che aveva il compito di far comunicare gli umani con gli dei. L'ormone dello sport, proprio come la dea, mette in comunicazione diversi tessuti dell'organismo umano: osso e muscolo. Siommms, Societa' Italiana dell'Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro e' la piu' importante Societa' Scientifica che in Italia si occupa di promuovere la diffusione di conoscenze nel settore, il progresso scientifico e la prevenzione e agli aspetti sociali di queste malattie. Attualmente riunisce oltre 500 soci in tutta Italia.
Tra le sue attivita': aggiornamento e formazione permanente dei soci, bandi a sostegno di giovani ricercatori e iniziative di sensibilizzazione sugli aspetti sociali di queste malattie.
A livello internazionale e' membro di Iof (International Osteoporosis Foundation) e di Ects (European Calcified Tissue Society), conclude la Siommms.
(Comunicati/Dire)