(DIRE) Roma, 23 set. - "Non c'e' un'azione punitiva o una caccia al medico, tutt'altro: diamo gli strumenti al medico per poter agire in modo piu' sereno rispetto a rivendicazioni e denunce". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a 'La telefonata di Belpietro' su Canale 5. "Le sanzioni amministrative sul salario accessorio- ha spiegato- scatteranno dopo un eccesso reiterato di prescrizioni inappropriate e solo dopo un contraddittorio con il medico che dovra' giustificare scientificamente le sue scelte. Se non lo fara', solo allora scattera' la sanzione".
Il ministro ha poi sottolineato che in Italia "c'e' un eccesso di prestazioni che costa allo Stato 13 miliardi di euro l'anno, che potrebbero essere nel tempo redistribuiti dove serve nel Servizio sanitario per garantire un accesso migliore, ad esempio, alla diagnostica oncologica. Non togliamo la risonanza magnetica o la Tac, ma alcune prestazioni, pensiamo all'ortopedia, alle lastre, che si devono fare quando e' necessario e non in modo intensivo come a volte accade".
Esistono "dei protocolli che definiscono come e quando fare le prestazioni diagnostiche- ha detto il ministro- Sono definiti dalle societa' scientifiche e rivisti insieme al Consiglio superiore di sanita' in base alle buone prassi. Per questo abbiamo avuto un confronto con i sindacati. Dopo, il medico che prende in carico il paziente puo' anche decide di derogare quando ritiene necessario e fare piu' analisi, ma deve motivarlo".
(Pol/Dire)