(DIRE) Roma, 2 set. - "Sono oramai anni che quando si parla di sanita' e di cure adeguate non si prescinde mai dalle attivita' di prevenzione. Eppure il ministro della Salute sembra averlo dimenticato, oppure e' stata una svista quando ha dichiarato la stretta su 180 prestazioni in vista dell'approvazione del decreto sull'appropriatezza prescrittiva". Cosi' in un comunicato la Segreteria provinciale Fials di Roma.
"Il ministro ha assicurato che nessuno neghera' mai un esame necessario ma bisogna limitare le distorsioni. In questo caso parlare di prevenzione e' un obbligo. Sappiamo bene che prevenire una patologia anche grave costa meno risorse di curarla. Eppure lo schema e' sempre lo stesso: tagliare le prestazioni. Piuttosto noi vorremmo proporre al ministro il taglio degli sprechi: consulenze esterne, spese di avvocatura per legali ingaggiati all'occorrenza e troppo spesso amici dei direttori generali, mancato aggiornamento del nomenclatore tariffario, calmiere dei costi dei prodotti sanitari, centrali uniche di acquisto nelle singole regioni. E solo quando avra' dato seguito a tutte queste mancanze e ridotto i dispendi finanziari in questi settori allora potra' provvedere all'appropriatezza della diagnostica e di specifiche prestazioni per alcune patologie sospette.
Diversamente, la Nostra Organizzazione dara' battaglia a tutto campo anche a quelle categorie che pur avendo guadagni notevoli usufruiscono della sanita' pubblica a costo zero", conclude la Segreteria provinciale Fials di Roma.
(Comunicati/Dire)