(DIRE) Roma, 28 ott. - "L'arrivo di milioni di pellegrini, alcuni provenienti da Paesi dove le vaccinazioni sono quasi inesistenti, può aumentare a Roma la diffusione dell'influenza o di altre malattie. Per questo vaccinarsi diventa fondamentale". A dirlo all'agenzia Dire il segretario regionale della Fimmg, Maria Corongiu.
La campagna antinfluenzale della Regione Lazio è partita il 15 ottobre e terminerà il 31 dicembre. Sono circa 1.035.000 le dosi di vaccino a disposizione di medici, pediatri e Asl. "Al momento, però, ci sono Asl che non hanno ancora distribuito i vaccini e altre che hanno dislocato in uffici diversi quello per l'influenza e quello pneumococcico coniugato, creando un disagio- ha spiegato Corongiu- Negli studi medici finora si sono presentate le persone abituate a vaccinarsi ogni anno, ma è importante che lo facciano tutti senza timori". Lo scorso anno, anche a causa delle poche vaccinazioni erogate dopo il caso Fluad, la copertura si fermò al 50%. Ci furono 769 mila casi di influenza, di cui 32 gravi e 3 decessi. "Fu una situazione difficile, con gli studi intasati. Una buona comunicazione è quindi decisiva per far comprendere alle persone a quali rischi vanno incontro non vaccinandosi", ha aggiunto.
Quali sono i virus di quest'anno? "In quelli di tipo A sicuramente l'H1N1, un ceppo di cui ormai non riusciamo più a liberarci, e l'H3N2.- ha sottolineato Corongiu- Nei virus di tipo B abbiamo due varianti: la thailandese e l'australiana. E' per questo motivo che è disponibile un vaccino quadrivalente, che prima non avevamo".
Secondo Corongiu "la Regione Lazio, con una strategia intelligente, ha fatto benissimo quest'anno a distribuire anche il vaccino pneumococcico coniugato, per contrastare la polmonite negli anziani e altre complicanze post influenzali".
Ma gli occhi sono tutti puntati sul Giubileo. "Dovremmo predisporre servizi vaccinali che funzionano bene e far capire alle persone quanto è importante vaccinarsi per evitare il diffondersi di epidemie influenzali, ma anche infettive. Vale sempre la pena ricordare cosa accadde nei Paesi dell'ex Unione Sovietica dopo la caduta del muro di Berlino, quando si registrò un'epidemia catastrofica di difterite...".
(Wel/ Dire)