(DIRE) Roma, 15 ott. - La dieta mediterranea, riconosciuta universalmente la più salutare e patrimonio dell'umanità, è oggi a rischio: le giovani generazioni, infatti, ne fanno un cattivo uso. Così, per insegnare ai giovani medici a trasmettere il valore della corretta nutrizione, la 'Scienza della Nutrizione', integrata nei programmi di Endocrinologia, potrebbe presto entrare a far parte come disciplina obbligatoria dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia. È la proposta emersa nel corso di un incontro all'Expo di Milano tra i rappresentanti delle principali società scientifiche italiane che si occupano di questi temi. Proposta che è stata accolta favorevolmente dalla conferenza annuale dei presidenti dei Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia.
"L'esigenza di trasmettere ai giovani medici il valore della nutrizione rispetto alla salute- dice Andrea Lenzi, presidente della Società italiana di Endocrinologia e coordinatore dei presidenti dei Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia- e l'importanza di una corretta condotta alimentare si basa anche sulla conoscenza sempre più approfondita delle interazioni tra il cibo e sistema endocrino, in particolare nell'età della crescita. Apprendere le buone abitudini alimentari, sin dall'età pediatrica, è quindi la premessa per una buona salute da adulti". La dieta mediterranea, intanto, ha conservato "tutta la sua validità nutrizionale, ma anche culturale- prosegue Lenzi- ed è proprio per questo motivo che è stata definita nel 2010 patrimonio culturale immateriale dell'umanità dall'Unesco".
Secondo Lenzi, però, purtroppo siamo noi che ne facciamo "un cattivo uso non rispettando più le scelte alimentari indicate: le porzioni sono diventate troppo abbondanti, con eccesso di zuccheri a rapido assorbimento e grassi, mentre limitiamo l'apporto di legumi e cereali, che sono pure fonte di proteine oltre che di fibre, prediligendo cibi conservati, lavorati e salati adottando comportamenti tarati sulla sedentarietà piuttosto che sull'attività fisica".
Anche alla luce del cattivo uso della dieta mediterranea, quindi, la cultura dell'alimentazione e l'influenza che essa ha sulla salute di tutto l'organismo "dovrebbe necessariamente far parte del bagaglio formativo del medico". In tale contesto l'endocrinologo è la figura centrale in quanto "fa da 'ponte' con molteplici figure specialistiche, come il dietologo, il nutrizionista, l'internista, lo psicologo, il chirurgo ed altri ancora- conclude il presidente della Sie- alle quali indirizzare il paziente a seconda del tipo di diagnosi".
(Cds/ Dire)