Roma, 12 ott. - Nei mesi invernali occorre prestare la dovuta attenzione alla diffusione dei virus influenzali, attraverso l'adesione alle campagne di vaccinazione. Ci si aspetta una stagione influenzale di media entità con 4 virus in circolazione: A/H1N1 California, quello che ha causato la pandemia del 2009, e altri tre che sono varianti di quelli che circolavano gli anni scorsi: uno di origine Svizzera chiamato A/H3N2, un B/Phuket e un B/Brisbane.
La vaccinazione è fortemente consigliata per le note categorie a rischio ma bisogna ricordare che il fatto di essere vaccinati non esclude che nei mesi freddi si possa incorrere in infezioni respiratorie anche severe in quanto altri virus respiratori sono i responsabili di oltre il 30% degli eventi, soprattutto tra i bambini. Da qui la necessità di una maggiore precisione diagnostica ed un più stretto collegamento dei pediatri ospedalieri e di base con i microbiologi. E' questo l'auspicio che Amcli - Associazione microbiologi clinici italiani - lancia a pochi giorni dall'inizio della campagna di vaccinazione influenzale e dal riaccendersi del dibattito su come fronteggiare i previsti picchi di diffusione dell'influenza.
Un dato tuttavia emerge da alcuni lavori di ricerca, effettuati a Milano (Ospedale Niguarda Ca' Granda), Ancona (Ospedali Riuniti di Ancona) e Firenze (Azienda ospedaliera Universitaria Careggi), tutti aventi ad oggetto un'analisi sulla diversa tipologia di agenti infettivi riscontrati nei pazienti più piccoli negli ultimi inverni. Studi che evidenziano come - in percentuali diverse (30% dei casi nello studio condotto a Milano) - i fenomeni influenzali diagnosticati non erano collegati ai virus Influenzali propriamente detti bensì costituivano diverse forme infettive respiratorie dovute ad altri virus respiratori, in particolare il virus respiratorio sinciziale.
I tre lavori citati saranno presentati a Rimini nel corso del XLIV Congresso nazionale Amcli in programma dal 18 al 21 ottobre. Dopo uno starnuto o un colpo di tosse, i virus respiratori, eliminati con le microgoccioline di saliva si depositano anche a distanze di 3-4 metri e riescono a sopravvivere sulle superfici anche per molte ore, asserisce Tiziana Lazzarotto, Virologa di Bologna e componente del direttivo Amcli. È importante, quindi, lavarsi bene le mani dopo che si è stati in luoghi pubblici e si sono toccate superfici esposte (scuole, aule, uffici, autobusà).
(Wel/ Dire)