(DIRE) Roma, 12 ott. - "Siamo gli esodati della sanita': abbiamo diritto ai farmaci, ma non possiamo accedervi perche' le Regioni non hanno i soldi per curarci. La psoriasi in Italia interessa 3 milioni di persone, eppure sembriamo trasparenti. Nessuno si cura di noi se non per evitarci, isolarci, stigmatizzarci. Lanciamo un appello a Matteo Renzi e a Beatrice Lorenzin: non lasciateci piu' soli perche' se la malattia e' per noi una gabbia, la vostra disattenzione rischia di trasformarvi nei nostri 'carcerieri'". Cosi' Mara Maccarone, presidentessa dell'A.DI.PSO (Associazione per la difesa degli psoriasici), che lancia un appello al presidente del Consiglio e al ministro della Salute. "Gli psoriasici sono pazienti di serie D- prosegue- perche' dimenticati dal Servizio sanitario nazionale e discriminati dalla societa' civile, che erroneamente crede che la psoriasi sia contagiosa e infettiva".
Aggiunge ancora Maccarone: "Renzi e Lorenzin aprite le porte dei vostri uffici, ascoltate le nostre legittime richieste e le nostre proposte, che comportano un risparmio per la sanita' e un gran sollievo per i pazienti. Proponiamo di riprendere in mano i registri in modo che ci sia piu' controllo e, dunque, che si possa da una parte tenere sotto controllo la spesa e dall'altra dare le giuste cure a chi ne ha bisogno e cioe' i pazienti in forma grave". Secondo Maccarone, i Centri Psocare sono poi allo sbando. "Le terapie sono un miraggio per pochi- sottolinea- e spesso anche chi e' in cura e' costretto ad interromperla per colpa dei budget delle Regioni. Adesso basta: il 24 e il 25 ottobre scendiamo in piazza per stare vicino ai malati e per informare con i nostri gazebi. La prossima volta scenderemo in piazza per alzare la voce".
L'Organizzazione mondiale della sanita', intanto, dal 2014 ha riconosciuto la psoriasi come malattia non trasmissibile grave, che richiede una maggiore sensibilizzazione pubblica, includendola nell'agenda della salute globale. "Una presa di coscienza- denuncia la presidentessa dell'A.DI.PSO - che nel nostro Paese e' ancora lontana da venire. Noi, come Associazione, da anni ci battiamo affinche' tutti i malati cronici, non solo gli psoriasici, possano avere accesso alle cure e quindi chiediamo che sia il Governo e non le Regioni a gestire la spesa di questi farmaci". Per quanto riguarda la psoriasi, invece, i farmaci di nuova generazione vengono forniti "dal Servizio sanitario nazionale attraverso i Centri Psocare, che sono Centri di dermatologia universitari e ospedalieri, un modello che abbiamo esportato anche in Europa, ma che oggi e' allo sbando e per questo bisognerebbe ripristinarli".
Succede cosi' che un paziente grave che si rivolge al Centro, spiega ancora Maccarone, si senta dire che "i soldi sono finiti e, quindi, che deve attendere fino al budget dell'anno successivo per avere la cura. E chi ha iniziato deve smettere. Ma e' importantissimo che le cure siano continuative. Uno psoriasico grave non curato non va al lavoro, non si puo' prendere cura dei figli, e' costretto al ricovero e per questo spesso finisce nel tunnel della depressione. Oltre alla malattia, porta su di se' anche il peso della discriminazione, degli sguardi e dell'isolamento. La malattia sta aumentando, colpisce sempre piu' persone persino bambini e neonati. Ma cio' che sta dilagando e' la rassegnazione dei pazienti- conclude- la convinzione che non ci sia niente da fare e comunque che le cure sono negate".
(Cds/Dire)