Roma, 7 ott. - Articolo tratto da "Il Messaggero". L'Istituto di Sanità ha lanciato l'allarme sulla diminuzione sotto il 95% delle coperture obbligatorie, ma sono quasi duecento i siti che continuano a fare propaganda contro la profilassi. I pediatri: "Abbiamo registrato le prime morti di bambini a causa della pertosse, l'infezione è in crescita". In una ricerca quattro identikit di chi rifiuta la prevenzione. Numero verde del Ministero.
IL CASO - Se apriamo cento siti dedicati alle vaccinazioni dei bambini scopriamo che oltre 90 sono gestiti da chi è contrario. Il linguaggio è facile, il testo scorre senza frasi in "medichese", la capacità di persuasione è notevole e far leva sulla diffidenza verso le aziende non trova ostacoli. Da qui, anche da qui, il calo delle vaccinazioni obbligatorie in Italia al di sotto del 95% della copertura. Come dimostrano gli ultimi dati del ministero della Salute e dell'Istituto superiore. Un allarme che, in pochi giorni, si è trasformato in emergenza: per il 12 ottobre è convocata la commissione Salute delle Regioni per approvare il nuove piano nazionale vaccini, è stato attivato il numero verde del ministero (800 56 18 56 attivo il lunedì dalle 10 alle 18, con esperti in grado di rispondere a ogni dubbio), le farmacie aderenti a Federfarma si sono dette disponibili a fare prevenzione. Tocca fare presto, ripetono gli esperti. O si rischia il ritorno di malattie dimenticate come la difterite (alcuni casi in Spagna), il morbillo (lo scorso anno per complicanze è morta una bimba a Roma), e la pertosse. Denuncia la Società italiana di pediatria: "Stiamo assistendo al ritorno di malattie che credevamo debellate - ricorda il presidente della Società Giovanni Corsello - Un esempio tra tutti è la morte di bambini per pertosse, infezione che sta avendo una recrudescenza durante i primi mesi di vita, proprio per la diminuzione della copertura vaccinale".
LA SFIDUCIA - Il calo di fiducia nelle vaccinazioni (leggere www.altrainformazione.it come www.vaccinareinformati.org) ha, di fatto, surclassato le informazioni dei medici. È una rete che supera i nostri confini che, secondo la Federazione dei pediatri "tende a fare proseliti, mentre tutti quelli che considerano le vaccinazioni per quello che sono, ovvero la più potente arma di prevenzione contro le infezioni, non usano il web per informare". Parliamo di una galassia che, in Europa, ha creato movimenti anti-vaccini organizzati. Forti, in alcuni casi, di un atteggiamento negazionista legato anche a minoranze religiose o particolari filosofie di vita. Le mamme e i papà giovani di oggi sono cresciuti abbeverandosi alle informazioni on line, non stupisce che, navigando ci si possa imbattere in quasi duecento siti che si battono per la libertà di scelta. Anche per le vaccinazioni obbligatorie (antidifterica, antitetanica, antipolio, antiepatite B alle quali nell'esavalente si aggiunge haemophilus b e pertosse) dal momento che in molte Regioni è accettato il "dissenso informato".
MALE INFORMATI - Una liberatoria firmata dai genitori che, dopo aver spiegato le loro ragioni ai medici della Asl, scelgono di dire no. Per paura degli effetti collaterali, per scarsa fiducia nei confronti della copertura, certi che i danni della profilassi potrebbero essere maggiori di quelli della malattia dalla quale dovrebbero proteggere. Chi dice no? Disinteressati, pigri, male informati e calcolatori: ecco i quattro identikit di chi rifiuta le vaccinazioni. A disegnare i profili è una ricerca firmata dalle università tedesche di Erfurt e Aquisgrana in collaborazione con quella americana Rutgers basata sull'analisi dei fattori che influenzano le decisioni. Il lavoro è stato pubblicato su "Policy insights from the behavioral and brain sciences". I "disinteressati" non mostrano sensibilità verso la profilassi. Per sensibilizzarli gli esperti raccomandano campagne tese a indurre maggiore consapevolezza. I "pigri" sono definiti come coloro cui manca la forza di volontà e "si lasciano scoraggiare dalle difficoltà legate a spostamenti e costi", i "male informati" hanno una conoscenza non corretta che distorce il rischio mentre i "calcolatori" appartengono al gruppo che soppesa pro e contro e pendono per il no se le informazioni sono contraddittorie.
(Com/Dire)