(DIRE) Roma, 1 ott. - Oftalmologi da tutto il mondo riuniti a Roma per confrontarsi. Da domani al 4 ottobre, infatti, la Capitale ospiterà il 'IX Congresso internazionale per lo studio e la ricerca in Oftalmologia', organizzato dall'Irccs Fondazione 'G.B. Bietti' per coinvolgere i più grandi esperti del settore in particolare su quattro temi: il ruolo della malattia diabetica sulla salute oculare; il ruolo dell'invecchiamento; lo sviluppo clinico dei nuovi metodi di prevenzione e diagnosi; le future tecniche diagnostiche e chirurgiche delle patologie oculari. La conferenza stampa di presentazione si è svolta oggi presso la Camera di Commercio di Roma, in via de' Burro'. Hanno partecipato, tra gli altri: Mario Stirpe, presidente della Fondazione 'G.B. Bietti' e del Congresso, e Franco Parasassi, direttore generale della Fondazione Roma (che sostiene l'iniziativa).
"L'ultima parte del XX secolo - ha detto Stirpe- ha registrato in oftalmologia un impegno importante volto al miglioramento e alla creazione di nuove tecniche chirurgiche. Queste da un lato hanno permesso di poter conservare una funzione visiva utile a molti occhi destinati precedentemente alla cecità, così come è avvenuto per la chirurgia della retina, dall'altro di poter ottimizzare la riabilitazione visiva post-operatoria, così come è avvenuto per la chirurgia della cataratta. La ricerca farmacologica e quella tecnologica- ha poi sottolineato- hanno offerto in questi ultimi anni nuove prospettive di cura rivolte a malattie fino ad oggi ritenute incurabili. Il vaglio delle prospettive offerto da nuovi farmaci e dalla terapia genica e molecolare per la cura delle malattie retiniche, allora, rappresenteranno alcune delle novità principali che verranno discusse".
Nel corso delle tre giornate del Congresso, intanto, si discuterà soprattutto dell'impatto sociale delle nuove tecnologie nella diagnosi e cura delle patologie oculari. Dalla conferenza, infatti, è emerso che "le biotecnologie sviluppate in oftalmologia nel corso dell'ultimo decennio stanno avendo un impatto considerevole sulla vita di milioni di persone affette da disturbi visivi. Le nuove terapie hanno cambiato le prognosi di numerose malattie- hanno fatto sapere- sia frequenti, come la degenerazione maculare legata all'età e il glaucoma, sia rare, come le distrofie retiniche ereditarie". Secondo gli esperti, nello specifico, l'uso clinico di nuovi biomarcatori "basati sulla tecnologia ad ottica adattiva per la diagnosi ultra-precoce delle patologie retiniche rappresenterà nei prossimi anni uno dei mezzi più efficaci per prevenire la perdita di vista causata dalle patologie più frequentemente causa di disabilità visiva". Un altro dei temi che saranno affrontati nel corso dell'evento internazionale, sarà poi l'uso delle nuove terapie basate sulle cellule staminali e sulla terapia genica "che stanno dimostrando i primi successi terapeutici per il trattamento di grave patologie oculari, come il deficit di cellule staminali limbari e le distrofie retiniche".
Un aspetto non secondario della ricerca scientifica e clinica sarà ancora il ruolo del partenariato di ricerca tra enti pubblici e privati per lo sviluppo di nuove terapie per la cura delle malattie oculari. "Verranno presentati da autorevoli speakers europei e americani alcuni tra i modelli più virtuosi di network pubblico-privati- hanno detto alla conferenza- che hanno dato vita negli ultimi anni a terapie efficaci per la cura delle patologie corneali e della degenerazione maculare legata all'età, oggi utilizzate in tutto il mondo". Nel corso del Congresso, infine, verrà consegnato un riconoscimento a chi, nel campo della ricerca, ha portato un contributo ritenuto significativo per la comunità oftalmologica. Il premio della 'Medaglia d'oro della Fondazione Bietti' andrà quest'anno al professor Lamberto Maffei, "un genio della ricerca- si legge nella motivazione- che non ha mai ceduto alla tentazione di allontanarsi dal Paese".
(Wel/ Dire)