Roma, 26 nov. - "Abbiamo raggiunto un'intesa sul riparto del Fondo che prevede l'utilizzo di un fondo di riequilibrio premiale, affinché nessuna Regione perda più dello 0,50 rispetto allo scorso anno, che è stato utilizzato per riequilibrare le situazioni che sarebbero state più critiche. Alla fine c'è stata un'ultima trattativa per tenere conto delle istanze del Veneto ma si è concluso tutto positivamente". È quanto ha affermato il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino al termine della riunione in cui le Regioni si sono ripartite 107,252 mld (di cui 106,8 mld di quota indistinta, 274,2 mln di fondo premiale e una parte, 101 mln, degli obiettivi di Piano).
Ma Chiamparino ha anche parlato del futuro e dei nuovi criteri per il 2016. "C'è un impegno politico nato su richiesta del presidente della Campania Vincenzo De Luca ma anche dal Veneto e di altre regioni, di rivedere per il prossimo anno i parametri tenendo conto della popolazione, dell'età ma anche degli indici di deprivazione sociale e culturale che possono avere effetti diretti sulla sanità. Oltre a questo adotteremo la logica dei costi standard anche per premiare chi, oltre a garantire i Lea, garantisce efficienza. Ora l'intesa passerà alla Stato-Regioni".
"Sono molto soddisfatto. Abbiamo avuto un passo spedito e ho apprezzato la responsabilità dei presidenti e penso che questo sia comunque importante. Fino a che le regioni riescono ad essere solidali per bilanciare qualche difetto dei criteri di finanziamento sono istituzioni importanti in questo paese", ha detto il coordinatore degli assessori alla Sanità, Sergio Venturi. "Ci sono 6 mln in più per la Regione Veneto - ha precisato - che derivano dalla rinuncia di 5 regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Lazio) che si sono messe insieme per trovare le risorse per il Veneto. Le altre non sono state toccate. E in ogni caso non ci sono state penalizzazioni".
Anche Venturi ha parlato dei nuovi criteri per il 2016. "C'è l'impegno delle Regioni a rivedere i criteri del riparto insieme al Ministero per avere un meccanismo un po' più complicato di oggi ma che tenga conto di esigenze di molte regioni su epidemiologia e deprivazione certo tenendo ben presente che il criterio dell'età è fondamentale. Nelle prossime settimane cercheremo di iniziare il lavoro per chiudere il riparto 2016 in primavera".
Articolo tratto da www.quotidianosanita.it (Wel/ Dire)