(DIRE) Roma, 25 nov. - Impiantato per la prima volta in Italia il cuore artificiale di ultima generazione che garantisce una sopravvivenza del 92% superiore ad ogni precedente modello e la totale assenza di eventi avversi derivati da malfunzionamento.
L'intervento è stato effettuato dal professor Francesco Musumeci, Direttore della Cardiochirurgia e del Centro regionale trapianti dell'Ospedale San Camillo e dalla sua equipe.
Il modello impiantato "HeartMate III" è una pompa meccanica di ultimissima generazione, che solo pochi giorni fa ha ricevuto il via libera per l'utilizzo clinico in Europa ed è finalizzata ad aiutare il cuore malato. La sua 'mission' è quella di sostituire la funzionalità del ventricolo sinistro. Rispetto ai modelli fino ad oggi utilizzati, il dispositivo è più contenuto nelle dimensioni, tanto da renderne possibile l'impianto attraverso tecniche operatorie mini-invasive e, come accertato da autorevoli studi scientifici, presenta una significativa riduzione di complicanze. Viene applicato internamente al livello dell'addome, sotto il diaframma ed è collegato esternamente con un tubo a una consolle.
Il paziente su cui è stato eseguito l'intervento presentava una grave malformazione cardiaca conseguente ad un infarto del miocardio avvenuto lo scorso gennaio. Nonostante l'intervento di angioplastica e le cure intensive, le sue condizioni cliniche in questi mesi si erano ulteriormente aggravate e l'unica soluzione terapeutica per salvargli la vita era quella di ricorrere al cuore artificiale. L'intervento è pienamente riuscito.
"Quanto fatto al San Camillo è un significativo riconoscimento dell'impegno, dell'organizzazione e dell'alto livello professionale raggiunti dall'ospedale, dalla sua cardiochirurgia e dal Centro trapianti- ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti- L'intervento conferma che si tratta di una realtà d'eccellenza a livello nazionale. Voglio fare i complimenti per questa operazione al professor Musumeci e a tutto il personale di altissimo livello, chirurghi, cardiologi, anestetisti, psicologi, infermieri fisioterapisti e tecnici della sua equipe. E' sulla loro straordinaria professionalità che conta la sanità del Lazio per riaffermare il prestigio e l'efficienza".
Nel 2014 nel Lazio c'erano 706 persone in attesa di trapianto di cuore, con una mortalita' in lista del 6,7%. "Per fortuna oggi le pompe artificiali come questa sono affidabili, possono realmente sostituire il cuore- ha spiegato Musumeci- perche' non si deteriorano, non ci sono punti di contatto con il paziente, non si riscaldano, non provocano traumi e le dimensioni sono ridotte". Il direttore generale, Antonio D'Urso, ha ricordato infine che "il San Camillo e' il primo ospedale in Italia ad aver usato l'Heartmate III. Il paziente sta bene, e' ricoverato in terapia intensiva e i parametri vitali sono sotto controllo e vigilati attentamente".
(Wel/ Dire)