(DIRE) Roma, 23 nov. - I fatti di Parigi e l'allarme terrorismo "rischiano di avere effetti anche sulla nostra disponibilità all' accoglienza e alla gestione equilibrata ed etica dei flussi migratori". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo alla Conferenza di alto livello su migrazione e salute organizzata il 23 e 24 novembre dalla Oms a Roma e ospitata dal Governo italiano a cui partecipano rappresentanti provenienti dai 53 Paesi dell'Oms Europa e da altre regioni dell'Organizzazione mondiale della sanità. "Oggi non possiamo rifugiarci in una reazione emotiva - ha sottolineato il ministro - Viviamo tempi difficili nei quali viene chiesto alla leadership che noi rappresentiamo di essere in grado di fronteggiare la situazione, anche utilizzando modelli e strumenti innovativi. Dobbiamo avere la forza di essere adeguati al compito cui siamo chiamati, e servono risposte epocali".
"Nei flussi migratori ciò che è cambiato negli ultimi mesi - ha aggiunto - è che stanno arrivando migliaia di donne e bambini, perché rispetto al passato, dove scappavano i perseguitati e chi cercava una vita migliore per le proprie famiglie, oggi a scappare sono le donne che rischiano di essere stuprate e uccise e i bambini che vivono in condizioni pessime".
Sono stati oltre 700.000 i rifugiati e migranti entrati nella regione europea nel 2015, in aggiunta ai 2 milioni di rifugiati in Turchia. Fino al 5% di queste persone ha bisogno di assistenza medica, a fronte di problemi di salute come lesioni accidentali, ipotermia, ustioni, episodi cardiovascolari, gravidanze e complicanze legate al parto, al diabete e all'ipertensione.
"I sistemi sanitari della regione europea, compresi quelli dei Paesi che ricevono rifugiati e migranti - afferma Zsuzsanna Jakab, direttore Oms Europa - sono ben attrezzati per diagnosticare e curare le comuni malattie, infettive e non. Ma noi, come regione Oms, dobbiamo cercare di garantire che tutti i Paesi siano adeguatamente preparati e organizzati a sostenere l'afflusso massiccio di rifugiati e migranti, e allo stesso tempo proteggere la salute dei residenti. Una buona risposta alle sfide poste dai movimenti di popolazioni richiede che i sistemi sanitari siano pronti con dati epidemiologici affidabili sui flussi migratori, un'attenta pianificazione e formazione, e soprattutto l'aderenza ai principi di equità, solidarietà e diritti umani".
Il tema delle vaccinazioni è al centro del dibattito della Conferenza. Le raccomandazioni specificano che i richiedenti asilo e i migranti devono essere vaccinati senza inutili ritardi, secondo i programmi di vaccinazione nazionali di qualsiasi Paese in cui intendano risiedere per oltre una settimana. Alla luce dei recenti focolai di morbillo nella regione, i Paesi dovrebbero dare la priorità alla vaccinazione contro questa malattia e contro parotite, rosolia e poliomielite, evidenzia l'Oms.
"E' urgente - aggiunge Jakab - concordare una posizione comune per un'azione congiunta sulla salute dei rifugiati e dei migranti nella regione europea dell'Oms. Ci auguriamo di poter usare questo incontro per raggiungere questo obiettivo".
(Wel/ Dire)