(DIRE) Roma, 12 nov. - A livello globale, negli ultimi 25 anni, quasi 11 milioni di donne hanno perso la vita per dare alla luce il loro bambino o per complicanze durante la gravidanza. Tanto per intenderci, si tratta di una cifra pari alla somma degli abitanti di Londra e Berlino. Ma una buona notizia c'è. Nel mondo, la mortalità materna si è infatti ridotta di quasi il 44% negli ultimi 25 anni, passando dalle 532mila vittime del 1990 a 303mila di quest'anno, con un rapporto globale stimato di 216 morti materne ogni 100 mila nascite, in netto calo rispetto al 1990 che quando si attestava a 385. È quanto emerge dal 'Rapporto globale sulla Mortalità Materna' realizzato dall'Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), in collaborazione con Unicef, Unfpa, Banca Mondiale e Divisione Popolazione delle Nazioni Unite, e presentato oggi a Roma presso l'Iss (Istituto superiore di sanità).
"La riduzione drastica della mortalità materna avvenuta anche in Italia- ha spiegato Flavia Bustreo vicedirettrice generale Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini dell'Oms- la colloca nella top ten mondiale dei Paesi con i più bassi tassi di mortalità materna, con un numero di 4 morti materne ogni 100mila nascite tra i migliori al mondo ai livelli di Francia, Inghilterra, Germania e Stati Uniti". Gli obiettivi di sviluppo del millennio, ha proseguito, hanno infatti innescato "sforzi senza precedenti per ridurre la mortalità materna e abbiamo fatto un importante passo avanti. Negli ultimi 25 anni, globalmente, siamo riusciti quasi a dimezzare il rischio di una donna di morire per cause legate alla gravidanza. Ma questo non è sufficiente".
Per quanto riguarda l'Italia, è emerso ancora dalla conferenza, ha raggiunto "uno dei risultati tra i migliori al mondo per la salute materna, grazie ad un sistema sanitario efficiente e agli screening durante tutta la gravidanza. Per questo- hanno sottolineato- può giocare un ruolo chiave sia nel contesto del prossimo G7 sia nell'impegno preso dal premier Matteo Renzi in materia di cooperazione internazionale per sostenerci nel porre fine entro il 2030 a queste morti evitabili".
Ha infine concluso la vicedirettrice generale Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini dell'Oms: "Il raggiungimento di questo obiettivo, quindi, richiede un grande impegno nei prossimi 15 anni anche nella formazione di ostetriche e operatori sanitari, soprattutto nei Paesi in cui il tasso di mortalità materna è ancora elevato".
(Wel/ Dire)