(DIRE) Roma, 10 nov. - "In prospettiva l'elemento dell'azienda unica e' un percorso all'ordine del giorno, ovviamente con dimensioni che non sono quelle di Milano perché l'area romana è molto più grande". Così il responsabile della cabina di regia della sanità laziale, Alessio D'Amato, durante il suo intervento in commissione Salute alla Pisana sulla proposta di legge della Giunta che ridisegna le Asl e per quanto riguarda Roma accorpa la A con la E e la B con la C dall'1 gennaio 2016.
"La proposta depositata dalla Giunta ridisegna l'attività sul territorio del Comune di Roma, in virtù delle modifiche che la stessa amministrazione comunale ha avuto e che hanno portato i municipi prima da 20 a 19, quando il Comune di Fiumicino e' diventato autonomo, e quindi da 19 si è passati a 15. L'assetto delle aziende ospedaliere al momento risale a quello di 21 anni fa- ha spiegato D'Amato- Quindi c'è un tema di aggiornamento e il percorso, con degli step successivi, dovrà avere un'uniformità sui confini amministrativi di Roma Capitale".
La gestione del personale, il rafforzamento dei distretti e una razionalizzazione nelle spese per beni e servizi. Sono le tre colonne attorno alle quali il responsabile della Cabina di Regia della sanita' laziale, Alessio D'Amato, ha poi difeso in Commissione salute la proposta di legge della Giunta che ridisegna l'assetto delle Asl, che a Roma vedra' l'accorpamento di due di queste, passando cosi' da un totale di cinque a tre.
"E' conveniente arrivare a una razionalizzazione per la gestione del personale, che sul bilancio di un'azienda e' un terzo della spesa, e il cui costo complessivo ammonta a 337 milioni di euro- ha spiegato- La gestione e l'unificazione dovrebbe e rendere maggiormente efficiente la macchina amministrativa. Tra azienda e azienda vi e' una difficolta' oggettiva nella mobilita' del personale, oltre a un tema che riguarda la contrattazione decentrata che e' diversa da azienda e azienda. Quindi avere un'uniformita' nella gestione del personale aiuta la produttivita' e favorisce una mobilita' secondo un soddisfacimento di un fabbisogno".
L'esempio che piu' volte ha riportato D'Amato e' quello dell'unificazione delle Asl RmB e RmC: "Nell'accorpamento tra queste due Asl parliamo di 5.914 unita', e' una dimensione importante ma nel resto del paese ci sono anche aziende anche con 14mila dipendenti".
Altra nota positiva "il rafforzamento dei distretti e del territorio, quindi della medicina di base e della specialistica ambulatoriale. Ci sono oltre 1.250 tra medici e pediatri nelle Asl B e C". Infine "una razionalizzazione sull'acquisto di beni e servizi. C'e' un gran lavoro da fare soprattutto sui fitti passivi e la locazione degli immobili. Le Asl RmB e RmC hanno assieme circa 115 immobili in uso per un ammontare di soli costi passivi di 7 milioni circa. Entrambe le aziende hanno le loro sedi in patrimoni privati e nel 2015 andranno in scadenza molti contratti".
(Wel/ Dire)