(DIRE) Roma, 4 nov. - Presso l'Idi-Irccs di Roma il dottor Biagio Didona ha coordinato un gruppo di ricerca clinica che ha sperimentato una nuova terapia per una malattia che ancora oggi è gravata da un alto rischio di mortalità (20-30%). La malattia è la necrolisi epidermica tossica (o sindrome di Lyell), una reazione a farmaci molto rara ma gravissima che causa massiva necrosi epidermica con distacco di grandi lembi di epidermide e mucose che esitano in ampie aree di disepitelizzazione (>30% della superficie corporea). Il trattamento di supporto, spiega una nota, è quello che si utilizza nei grandi ustionati, in cui la pelle perde tutte le sue funzioni fisiologiche (mantenimento della temperatura, bilancio idrico e dei sali, difesa immunitaria etc.), le complicanze viscerali sono frequenti, ed i postumi, soprattutto oculari, assai severi.
Il gruppo di dermatologi ed epidemiologi dell'Idi-Irccs ha pubblicato sul Journal of the American academy of dermatology i risultati di due anni di lavoro: dieci pazienti con necrolisi epidermica tossica sono stati trattati con una singola iniezione da 50 mg di Etanercept, un inibitore del tumor necrosis factor-alfa. In tutti i pazienti la terapia si è dimostrata assai efficace, con completa ri-epitelizzazione (e quindi guarigione clinica) ottenuta in pochi giorni (tempo mediano di guarigione, 8,5 giorni) e nessun decesso (quando con le terapie finora utilizzate a parità di gravità clinica si sarebbero attesi 4-5 decessi). Il successo di questo studio apre una nuova strada al trattamento di una gravissima malattia dermatologica per la quale finora non era disponibile alcuna cura efficace.
(Wel/ Dire)