Roma, 3 nov. - Articolo tratto da "Il Sole 24 Ore - Sanità". Arrivano gli indicatori di qualità per l'accreditamento delle scuole di specializzazione medica. E chi non li rispetterà sarà sottoposto a sanzioni. Nel complessivo calderone dell'innalzamento della qualità dell'offerta formativa che sta investendo ormai da anni l'intero mondo accademico, stanno per entrare anche le scuole di specialità post-lauream. Che dovranno rispondere a precisi requisiti e indicatori di qualità. Non che ne fossero esenti fino ad ora, ma erano chiamate a rispettare parametri più soft legati soprattutto ai requisiti strutturali e organizzativi, a cui si aggiungeranno ora i risultati delle performance assistenziali e formative. Il tutto per assicurare la qualità della formazione, in linea con gli standard dell'Unione europea.
Decreto in arrivo A stabilire quali ci penserà un decreto a firma dei due ministeri, università e salute, che tradurrà in norma di legge le "Linee generali di intenti sui criteri per l'accreditamento della rete formativa per le scuole di specializzazione di area sanitaria" su cui sta lavorando l'Osservatorio nazionale della formazione medico specialistica. Questo organismo guidato da Roberto Vettor, nato su precisa indicazione normativa (decreto 20 aprile 2015, n. 48 relativo alle modalità per l'ammissione dei medici alle scuole di specializzazione) e composto da rappresentanti dei due dicasteri, dai presidi di facoltà di medicina designati dalla Crui, dai rappresentati delle regioni e dei medici in formazione specialistica, ha infatti tra le sue ragioni principali un obiettivo preciso: determinare e verificare i requisiti di idoneità della rete formativa e delle singole strutture che le compongono e effettuare il monitoraggio dei risultati della formazione. Dunque criteri per valutare le strutture, i processi e i prodotti.
In concreto cosa significa? Che le scuole di formazione per poter essere certificate dai ministeri dovranno dimostrare di avere adeguate strutture e attrezzature per la didattica, la ricerca e lo studio dei medici in formazione specialistica, garantire un numero e una varietà di procedure pratiche sufficienti per la formazione completa alla professione. Dovranno anche essere in grado di assicurare la presenza di servizi generali e diagnostici collegati alla struttura dove si svolge la formazione, così come la coesistenza di specialità affini e di servizi che permettono un approccio formativo multidisciplinare e infine, dovranno rispettare, come avviene per qualsiasi corso di laurea, un corretto rapporto numerico tra docenti, tutor e medici in formazione specialistica.
Naturalmente il riferimento per la valutazione sarà anche in questo caso l'Anvur e i relativi indicatori bibliometrici: ma non saranno le scuole ad esserne sottoposte ma il corpo docente. E chi non rispetta i paletti stabiliti? Sarà sottoposto a sanzioni, della cui entità, però, ancora si sta discutendo.
(Wel/Dire)