Roma, 26 mar. - Articolo tratto da 'Redattore sociale'. "Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin intervenga nei confronti dell'Agenzia Italiana del Farmaco per inserire la coinfezione Hiv-epatite C nell'elenco delle condizioni per l'accesso prioritario alle nuove terapie per l'epatite C cronica". A chiederlo sono le associazioni Lila, Nadir e Plus, dopo la pubblicazione sul sito dell'Aifa dell'algoritmo per la terapia dell'epatite C cronica avvenuta il 24 marzo. Le persone che in Italia hanno una diagnosi da coinfezione Hiv/Hcv accertata sono 33 mila, tuttavia si stima che, considerando anche chi non ne e' consapevole, il numero salga a 39 mila.
"Nonostante le richieste della Commissione nazionale Aids - di cui la ministra Lorenzin e' presidente- della Consulta delle Associazioni sull'Aids e della Simit (Societa' italiana malattie infettive), l'Aifa ha scelto di non considerare la coinfezione da Hiv/Hcv come criterio che conferisce una via preferenziale per l'accesso ai nuovi farmaci antivirali diretti", denunciano le associazioni.
"L'infezione da Hiv accelera e aggrava la progressione della malattia epatica. Lo affermano anche leultime Linee guida dell'Organizzazione mondiale della salute sull'epatite C. Invece i criteri di priorita' al trattamento definiti dalla commissione tecnico-scientifico dell'Aifa a novembre 2014 ignorano questo dato", sottolineano Lila, Nadir e Plus. "In ragione della maggior progressione della malattia in chi ha l'Hiv, bisogna trattare urgentemente con i nuovi farmaci chi ha una fibrosi F0-F2 - evidenziano le associazioni - lo raccomandano anchele Linee guida italiane Hiv/Aids per la prescrizione della terapia antiretrovirale e per la gestione diagnostico-clinica dei pazienti Hiv-positivi". "I nuovi farmaci contro l'epatite C sono egualmente efficaci, se non piu' efficaci, nelle persone con Hiv rispetto a quelle con solo Hcv- ricordano Lila, Nadir e Plus - viceversa, per le vecchie terapie basate sull'interferone la situazione era drammaticamente opposta".
Un richiamo ufficiale all'Aifa per includere le persone con coinfezione Hiv-Hcvtra coloro da trattare urgentemente e' avvenuto nel dicembre 2014 al Ministero della Salute durante una riunione congiunta di Commissione nazionale Aids e Consulta delle associazioni Aids. Dal momento che questo richiamo e' stato ignorato,le associazioni chiedono al Ministro Lorenzin di intervenire sull'agenzia e di far valere quanto espresso dalla commissione tecnico-scientifica in quella sede.
(Com/Dire)