(DIRE) Roma, 26 mar. - Un fardello che pesa 10 miliardi di euro l'anno. È a quanto ammonta in Italia il surplus di spesa sanitaria non legata a finalita' terapeutiche ma alla riduzione del rischio di contenzioso in ambito della medicina difensiva.
"Stiamo lavorando a protocolli stringenti per le direzioni generali che evitino sprechi", aveva detto solo qualche giorno il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che oggi ha annunciato alla stampa una nuova Commissione consultiva che sembra andare proprio in quella direzione. Scopo di tale Commissione, presieduta da Guido Alpa, presidente del Consiglio nazionale Forense, sara' infatti quello di fornire al ministero un supporto per l'approfondimento delle problematiche legate alla medicina difensiva e alla responsabilita' professionale, oltre che di individuare su queste materie possibili soluzioni, anche normative".
"Dieci miliardi di euro se ne vanno via ogni anno e non si sa neanche bene come- ha detto Lorenzin- questa cifra e' pari allo 0,75% del nostro Pil e al 10% del fondo. È un costo enorme che e' inappropriatezza: diagnostica eccessiva, ricoveri in appropriati, farmaci non necessari. Per risolvere questo problema, legato anche alla responsabilita' dei medici, in Parlamento ci sono ben sette disegni di legge e un lungo lavoro che va avanti da ormai quasi due anni. Noi abbiamo deciso allora di costituire una commissione apposita formata da grandi giuristi, medici legali, esperti del settore, proprio per aiutare anche il Parlamento a trovare un punto di caduta con delle valutazioni tecnico-giuridiche che ci permettono di risolvere questo problema. Per garantire una sicurezza al paziente e liberare dieci miliardi di risorse il da poter investire in una buona sanita'".
La Commissione ha principalmente lo scopo di verificare dal punto di vista normativo quali sono le controversie in atto. Ma non solo: "Il nostro lavoro- ha spiegato il presidente Alpa- andra' nella direzione di una semplificazione del rapporto tra medico e paziente. Esamineremo quindi la quantita' di cure, farmaci e accertamenti che devono essere fatti sia in maniera preventiva sia in via difensiva. Ovviamente il primo valore rimane quello della salute del paziente, ma nello stesso tempo dobbiamo anche verificare quando e come queste cure e accertamenti sia opportuno farli e in che modo possano non ledere il paziente, non eccedendo nello stesso tempo in spese e costi- ha concluso- che gravano sul ministero".
(Cds/ Dire)