(DIRE) Roma, 12 mar. - "Valutare lo stato di avanzamento del processo di eliminazione di morbillo e rosolia nel nostro Paese, fornendo un supporto per il superamento di eventuali criticita' e individuando possibili sinergie per la piena implementazione del piano". È per questo che il 10 e 11 marzo il ministero della Salute ha ospitato una delegazione composta da funzionari dell'Organizzazione mondiale della sanita' e da componenti della Commissione regionale europea di verifica dell'eliminazione del morbillo e della rosolia (Crv).
Durante le due giornate, intanto, e' emerso che "nel 2000, su 1,7 milioni di morti infantili dovute a malattie prevenibili con la vaccinazione nel mondo, circa la meta' era attribuibile al morbillo, una malattia apparentemente banale, che puo' causare numerose complicanze, anche serie, come l'encefalite e la panencefalite sclerosante subacuta, fino al decesso. Tuttavia, nonostante l'efficacia e la sicurezza del vaccino contro il morbillo siano continuamente ribadite dalle autorita' sanitarie e dalla comunita' scientifica, in Italia la copertura vaccinale e' ancora lontana dal 95%, valore necessario a garantire il controllo della malattia e la sua successiva eliminazione".
Secondo gli esperti nell'ultimo anno "e' ulteriormente scesa, arrivando a poco piu' dell'88%. Conseguenza di cio'- hanno sottolineato- e' il mantenimento della circolazione del virus nei non vaccinati, per cui continuano a verificarsi casi (nel 2014 sono stati segnalati 1.674 casi), con aumento dei casi complicati e che necessitano di ricovero ospedaliero. Nel 2014 il 29,4% dei casi e' stato quindi ricoverato in quanto la malattia diventa piu' frequente nei bambini piccoli, ancora non vaccinati o che non hanno completato il ciclo vaccinale, e nei giovani adulti- hanno concluso- nei quali la malattia si manifesta con un decorso piu' lungo e complicato".
(Cds/Dire)