(DIRE) Roma, 5 mar. - Nel Lazio, nei prossimi mesi, psicologi specializzati guideranno terapie di gruppo per sostenere un gruppo di pazienti diabetici nell'accettazione della malattia. È solo uno degli scenari d'azione aperti dal protocollo d'intesa firmato dall'Ordine degli psicologi del Lazio e dall'Associazione medici Diabetologi (Amd) del Lazio. Obiettivo dell'accordo, siglato rispettivamente dai presidenti Nicola Piccinini e Renato Giordano, e' duplice: "Dimostrare non soltanto le potenzialita' del contributo degli psicologi nella gestione emotiva dell''adherence' alla terapia- spiegano- ma anche l'efficacia dell'intervento psicologico nell'innesco di processi di riduzione della spesa pubblica sanitaria".
Nello specifico, fanno sapere, il protocollo mira a dimostrare "l'impatto positivo dell'intervento psicologico sulla qualita' vita paziente e sul miglioramento dell'aderenza alla cura, nonche' l'abbattimento dei costi di cura del diabete del Servizio sanitario nazionale". L'ipotesi scientifica di partenza, infatti, e' costituita dall'assunto che "elaborazione ed accettazione emotiva della condizione di diabetico siano presupposti necessari a sostenere la motivazione a curarsi responsabilmente e a mantenere tutte le modifiche comportamentali quotidiane richieste dalla malattia".
Verranno a questo scopo selezionati 30 pazienti affetti da diabete di tipo 2, scelti dall'Amd tra quelli in fase di introduzione dell'insulina nel trattamento. Tra questi, 10 parteciperanno ad un percorso terapeutico di gruppo della durata di sei mesi, scandito da incontri di due ore coordinati dagli psicologi indicati dall'Ordine. Gli incontri, fanno sapere ancora, saranno finalizzati ad approfondire ansie, timori ed aspettative legati al diabete; a individuare e modificare false credenze legate alla malattia; a migliorare la gestione dell'emotivita' e la spinta motivazionale; a costruire una nuova rappresentazione di se' e sviluppare il senso di responsabilita' necessario ad autogestire la terapia.
L'altra parte del gruppo selezionato, invece, non ricevera' alcun trattamento. "L'obiettivo del progetto- si legge infatti nel protocollo- e' valutare se un trattamento psicologico di gruppo finalizzato all'accettazione della condizione di diabetico produca una maggiore capacita' di controllo e, quindi, una maggiore aderenza al trattamento medico da parte dei pazienti diabetici e quindi una riduzione della spesa sanitaria relativa". Al termine dei sei mesi verra' dunque quantificata la spesa sanitaria erogata in relazione a ciascun soggetto: lo studio si focalizzera' soprattutto sui costi diretti, ovvero quante prestazioni sanitarie, visite specialistiche, farmaci in piu', e trattamenti in ospedale saranno stati necessari per i 30 soggetti selezionati e quali differenze emergeranno tra i due campioni.
Ma perche' inserire lo psicologo proprio nel team di cura del diabete di tipo 2? "Il 90% dei pazienti di diabete e' affetto dal tipo 2- spiegano gli esperti- il c.d. 'diabete dell'adulto', legato molto spesso all'obesita': nel Lazio, sono stimati esserci circa 340mila casi di questo tipo. La spesa annua complessiva del Ssn per la cura del diabete ammonta a circa 12 miliardi di euro ed assorbe dunque l'11% del fondo complessivo. La quasi totalita' di queste risorse serve a coprire la gestione delle conseguenze delle complicanze e della comorbilita' della malattia: i ricoveri ospedalieri in particolare, e poi le prestazioni sanitarie, il consumo di farmaci. Il paziente diabetico ha infatti un alto rischio di ospedalizzazione e la durata del suo ricovero- concludono- e' piu' lunga del 20% della media nazionale".
(Cds/Dire)