(DIRE) Roma, 4 mar. - "Finalmente una sentenza fondata sulla scienza". È quanto affermano in una nota congiunta la Fimp (Federazione italiana medici pediatri) e la Sip (Societa' italiana di pediatria), in merito alla decisione della Corte di appello di Bologna che, ribaltando il giudizio di primo grado pronunciato dal Tribunale di Rimini, ha escluso l'esistenza di un nesso di causalita' tra vaccino trivalente Mpr (morbillo parotite e rosolia) e autismo, proprio sulla scorta dell'ampia letteratura scientifica esistente su questo tema.
"Il fatto che anche la magistratura- commenta Giampietro Chiamenti, presidente Fimp- avvalendosi di consulenti tecnici d'ufficio competenti, certifichi che non esiste un nesso di causalita' tra vaccinazione Mpr e autismo, non puo' che essere accolta con estremo favore. Ormai troppo spesso assistiamo a genitori in preda a dubbi sulle vaccinazioni che costituiscono invece un fondamentale strumento di prevenzione. Il risultato e' un preoccupante calo delle vaccinazioni come quelle che riguardano il morbillo e la rosolia".
Ma intanto, proprio sulla sentenza di primo grado, in questi anni hanno fatto leva le violente campagne antivaccinazione.
"False credenze- spiega Giovanni Corsello, presidente Sip- che, insieme alla mancata percezione dei rischi del morbillo, stanno portando ad un pericoloso calo della copertura vaccinale. In Italia dall'inizio del 2014 sono stati segnalati 1.674 di morbillo, con un'incidenza pari a 2,8 casi per 100mila abitanti. Il calo delle coperture vaccinali, oltre al rischio di possibili e gravi epidemie, ci allontana sempre di piu' dal raggiungimento dell'obiettivo di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita, previsto dall'Oms per il 2015".
Fimp e Sip ricordano infine che il morbillo "seppur non considerato pericoloso, rappresenta nel mondo una delle prime cause di mortalita' per malattia infettiva tra i bambini. Nel 2013 vi sono stati 145.700 decessi (circa 400 al giorno e 16 ogni ora) per morbillo. La vaccinazione contro il morbillo ha favorito un calo del 75% dei decessi tra il 2000 e il 2013 in tutto il mondo (dati OMS)- concludono- impedendo oltre 15 milioni di morti".
(Cds/Dire)