(DIRE) Roma, 3 mar. - Nel Lazio oltre il 23% della popolazione fuma regolarmente. E ogni anno, sempre nella nostra regione, il tumore al polmone colpisce circa 4.350 persone. A svelarlo e' l'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) che ha condotto un sondaggio a livello nazionale (coinvolgendo oltre 3mila cittadini), i cui dati sono stati presentati oggi a Roma presso l'Istituto nazionale Tumori 'Regina Elena'. L'iniziativa, in particolare, fa parte della campagna nazionale di sensibilizzazione sul tumore del polmone e ha il patrocinio della Fondazione 'Insieme contro il Cancro' e dell'associazione di pazienti 'Walce' (Women against lung cancer in Europe).
"Sono 40mila in tutta Italia le persone colpite ogni anno dal tumore al polmone- dice Francesco Cognetti, direttore del Dipartimento di oncologia medica presso l'Istituto nazionale 'Regina Elena'- Si tratta della terza neoplasia piu' frequente, ma i cittadini non sembrano essere ben informati sulle cause: 8 italiani su 10 non sanno che il fumo passivo provoca la malattia. E infatti il 71% fuma regolarmente in luoghi chiusi, mentre per il 43% smettere con le sigarette non riduce il rischio di sviluppare questa patologia. Una diffusa ignoranza che preoccupa, visto che il 49% dichiara di fumare in presenza di bambini".
Il cancro al polmone, prosegue il professor Cognetti, "si caratterizza da un forte stigma sociale. Il 59% degli intervistati ritiene che chi e' colpito dalla malattia, soprattutto se si tratta di un tabagista, sia 'colpevole' della sua condizione. Ricordiamo che respirare sigarette, proprie e altrui- sottolinea- determina il 90% del totale dei decessi per tumore del polmone. E il fumo passivo e' un importante fattore di rischio, che aumenta fino al 30% le probabilita' di sviluppare la malattia. Ma, come risulta dal sondaggio, troppi ignorano le regole fondamentali della prevenzione. Per questo abbiamo deciso di promuovere un progetto nazionale rivolto a cittadini, oncologi e Istituzioni".
Rimane molto alto tra i cittadini, pero', il bisogno di informazione: secondo il sondaggio realizzato dall'Aiom, infatti, l'89% degli intervistati vorrebbe ricevere maggiori notizie sulla malattia e per il 72% servono piu' campagne di prevenzione. Il fumo passivo rappresenta il principale fattore inquinante degli ambienti chiusi e provoca nel mondo oltre 600mila morti l'anno. "Il 25% della popolazione italiana e' esposto ai suoi rischi- aggiunge ancora il direttore del Dipartimento di oncologia medica presso l'Istituto nazionale 'Regina Elena'- Sarebbe opportuno estendere i divieti antifumo a tutti gli ambienti chiusi o troppo affollati come automobili, spiagge, stadi e parchi. Solo cosi' e' possibile difendere la salute di tutti i cittadini- conclude- specialmente delle persone piu' a rischio, come le donne in gravidanza e i bambini".
(Cds/Dire)