(DIRE) Roma, 14 mag. - La Smi-Unp Federazione pediatri "non aderisce allo sciopero indetto il 19 maggio dalla Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), dalla federazione italiana medici pediatri (Fimp) e dalla Federazione Cipe-Sispe-Sinspe perche' ritiene che a tutt'oggi, in assenza di un nuovo atto di indirizzo approvato dal governo, quindi non valutabile, ogni azione di protesta possa risultare come strumentale, demagogica e addirittura inutile".
La federazione "crede fortemente che sia necessario continuare il confronto affinche' la parte pubblica mantenga e rafforzi gli impegni espressi nell'incontro dello scorso 4 marzo, presente per il governo il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, con il documento in cui si danno indicazioni che vanno ad attenuare la portata negativa della Legge Balduzzi - fortemente voluta da chi oggi chiama allo sciopero - e del primo atto di indirizzo che ne e' derivato". Anche nell'ultimo incontro di giovedi' 7 maggio si e' "ribadito la validita' di quel documento politico che per la pediatria rappresenta un passo in avanti perche' riconosce la sua specificita', la capillarita', il rapporto di fiducia e mantiene per i pediatri singoli e gli associati lo stesso status economico di oggi".
Antonio De Novellis, presidente dell'Unione nazionale pediatri (Unp), e Silvia Petralli, responsabile per il Sindacato dei medici italiani (Smi), affermano: "Sappiamo benissimo e non ci nascondiamo tutte le difficolta' che potremmo incontrare nel tradurre in articoli, che necessariamente l'Accordo Collettivo Nazionale (ACN) deve contenere, quanto dichiarato dal governo e dalle Regioni, ma proprio per verificare le loro reali intenzioni si deve mettere nero su bianco. Soltanto quando scrivi un articolo dell'ACN puoi valutare se la stesura definitiva raccoglie le esigenze dei pediatri. Se riscontri che quello che scrivono penalizza i pediatri allora ricorri allo sciopero. Al sindacato piu' rappresentativo della pediatria rivolgiamo un sincero appello a lavorare insieme per un progetto che, pur nei distinguo di ciascuno- concludono- possa portare ad un vero rilancio della pediatria di famiglia".
(Com/Rac/Dire)