(DIRE) Roma, 8 mag. - "Le Regioni fanno gli interessi delle giunte e degli apparati e ai medici rimane l'obbligo di dover rispondere a questo comportamento. Quello che stanno cercando di fare le Regioni, infatti, e' di subordinare la decisione professionale del medico alle loro esigenze di bilancio, di forza e di potenziamento della politica e degli apparati che le sostengono". Cosi' alla DIRE Giacomo Milillo, segretario nazionale Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), a margine della conferenza stampa di presentazione della campagna contro "l'abolizione del medico di famiglia", che si e' svolta oggi a Roma presso l'Hotel Nazionale in piazza Montecitorio.
Secondo Milillo, per avvicinarsi ai medici e ai cittadini, le Regioni dovrebbero "partire dall'interesse per il cittadino e ragionare su quello che effettivamente e' necessario fare.
Questo, ormai, e' noto da decenni: il governo piu' volte ha anche tentato di stimolare lo sviluppo dell'assistenza primaria e la razionalizzazione della rete ospedaliera, ma i politici periferici hanno in queste realta' serbatoio di clientela e quindi fanno resistenza. Lo hanno fatto per anni ma adesso hanno finito i soldi, hanno messo in crisi il servizio sanitario nazionale e vogliono scaricare la responsabilita' su tutti i professionisti, sia sugli ospedalieri sia sui medici di medicina generale, offrendo come soluzione proprio la causa della malattia. E questo significa mettere assolutamente in pericolo l'assistenza per tutti i cittadini".
Un incontro? "Di incontri purtroppo gia' ne abbiamo avuti- ha risposto il segretario nazionale Fimmg- e sono stati molto deludenti: le Regioni non sono attente alle stimolazioni e alle proposte ma sono solo autoreferenziali, contro il governo, contro le categorie e contro i cittadini. Non ci resta- ha concluso- che parlare direttamente con i cittadini".
(Cds/Dire)