(DIRE) Roma, 30 lug. - Il Presidente dell'OMCeO Roma, Roberto Lala, ha scritto nuovamente al Presidente Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e al Responsabile della Cabina di Regia del SSR, Alessio D'amato, per richiamare ancora una volta l'attenzione sulle irrisolte criticità dell'Ambulatorio infermieristico "See and Treat" di Via Niccolò Forteguerri 4, istituito con Determina n. 384 del 20/03/2015 dal Direttore Generale della ASL RM C.
Lala torna a sottolineare che tale servizio "nulla ha a che vedere con i modelli di riferimento istituiti da tempo in Toscana ed Emilia Romagna". Ciò anche sulla base di una nota del Prof. Giancarlo Berni dell'Osservatorio permanente dell'Emergenza Urgenza - Regione Toscana, il quale evidenzia che in questa regione il See and Treat", contrariamente a quanto avviene a Roma, viene svolto esclusivamente nell'ambito di un Pronto Soccorso, quindi con la presenza costante di un medico.
Pertanto, il Presidente dei medici della Capitale ribadisce ai vertici della Regione "che lo svolgimento di attività sanitarie in assenza di una supervisione medica, costituisce un grave nocumento per la salute dei pazienti". In particolare nel caso di Roma, poiché qui il "See and Treat" è stato collocato a grande distanza dal Pronto Soccorso di riferimento e, a fronte di reali urgenze, si perderebbe tempo prezioso per reindirizzarvi i pazienti.
Secondo lo stesso prof. Berni, infatti, l'ASL RMC "con la locuzione S&T snatura la vera concettualità di questa procedura assistenziale perché appunto nella interpretazione romana ha dimensioni ambulatoriali, lontana dall'ospedale, affidata solo ad infermieri senza la presenza di un medico dedicato". Per il responsabile dell'Osservatorio permanente dell'Emergenza Urgenza della Regione Toscana, "Utilizzare il termine "S&T" al di fuori del Pronto Soccorso è proprio "fuori luogo": sarebbe come utilizzare il termine "triage" per l'accoglienza in un poliambulatorio".
Ma l'attenzione di Zingaretti e D'Amato viene richiamata, oltre sui rischi, anche sulla reale utilità del presidio in questione, considerato che ad oggi solo pochi utenti se ne sono avvalsi, peraltro per casi assolutamente non rilevanti. Per Lala, quindi, tale Ambulatorio "costituisce soltanto un'ulteriore voce di spesa per il bilancio della sanità regionale, che non trova giustificazioni in termini di qualità del servizio reso" e, nemmeno, in un ipotizzato decongestionamento del Pronto Soccorso che, di fatto, non si è verificato.
Motivi questi che hanno già convinto l'Ordine capitolino a richiedere - con l'obiettivo primario di tutelare la salute dei pazienti - al TAR del Lazio di annullare la Determina n. 384/2015 della ASL RM C, rilevando come essa sia stata adottata in violazione e falsa applicazione di legge, eccesso di potere, illogicità della motivazione.
Nella nuova lettera Lala auspica che, finalmente, la Regione Lazio assuma con urgenza e concretamente le più opportune iniziative sia a tutela della salute dei cittadini sia per un uso razionale delle risorse economiche destinate alla Sanità.
Leggi la lettera di Lala alla Regione
Leggi la nota del prof. Berni (Com/Dire)