Roma, 30 lug. - Articolo tratto da "Il Messaggero". Il tavolo tecnico interministeriale ha confermato che il disavanzo della sanità è sotto il 5% del budget: è una delle condizioni fondamentali per aprire la fase di uscita dal commissariamento. Ma anche per ridurre la pressione fiscale. Da qui è partito il ragionamento del governatore Nicola Zingaretti, che ieri in una conferenza stampa ha messo in fila le cifre: "Da oltre 2 miliardi di disavanzo nel 2007, siamo passati a 367 milioni nel 2014, certificati dal tavolo tecnico che ha sbloccato 204 milioni di euro. Possiamo dire, rispetto a due anni fa, che il tunnel non è più buio, o peggio un labirinto dove si gira spesso a vuoto, ma c'è una strada, una via e iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel". I cittadini del Lazio, però, per raggiungere questo obiettivo hanno pagato più tasse.
Cosa ne sarà dell'extragettito? Zingaretti: "Da 8 anni la Regione, intesa come tasse e investimenti, paga la sanità. Ora siamo in una situazione inversa: i fondi fiscali derivanti dalle norme sanitarie finanziano politiche regionali. Quando si rientra nella normalità? Io credo che in sede di legge di bilancio 2016 sarà matura una discussione nel Lazio per capire quanto di questo extragettito che si è determinato può andare o alla riduzione fiscale o a politiche di investimento sulla sanità. In autunno apriremo un confronto, dovremo fare una discussione con la maggioranza, con le forze sociali e il Consiglio per capire se c'è un extragettito che ci possa permettere, e in quale misura, operazioni sulla fiscalità". In sintesi: si può decidere di ridurre la pressione fiscale o di aumentare gli investimenti sul fronte della sanità. "Noi non possiamo contare all'infinito di usare questa fiscalità per fare altro, è stata una situazione transitoria per mettere a posto le più macroscopiche discrepanze di politiche di bilancio. A Roma abbiamo dato per il trasporto pubblico locale oltre un miliardo, perché per tre anni è stato dato zero".
(Com/Dire)