(DIRE) Roma, 29 lug. - "I risparmi ottenuti tagliando ciecamente risorse alla sanita' verranno dilapidati nei prossimi anni perche' i cittadini godranno di una salute peggiore. L'attuale criterio che ispira la spending review in sanita' non fara' altro che lasciare soli i professionisti e gli amministratori sanitari nel risolvere i conflitti a livello locale. Siamo di fronte a una deriva macroeconomica del sistema che impone di ragionare principalmente per vincoli di spesa. In realta' esistono gli strumenti per risolvere l'annoso problema del governo della sanita' italiana, da sempre attenta a far rispettare i tetti di spesa senza considerare le reali esigenze di salute di ciascuna persona". Cosi' Claudio Cricelli, presidente della Simg (Societa' italiana di medicina generale e delle cure primarie), lancia un appello ai decisori politici perche' "la revisione della spesa non guardi solo alla quantita' di prestazioni, beni e servizi erogati, ma anche alla salute 'prodotta'".
Prosegue Cricelli: "In passato l'autorita' politica economica e quella sanitaria hanno mostrato un profondo malcelato sospetto, mancanza di fiducia, scetticismo e disinteresse nei confronti degli strumenti di governance microeconomica del sistema ideati e realizzati da terze parti, trascurando il loro crescente sviluppo e diffusione tra i medici e la loro verificabile efficacia. Oggi molti medici hanno deciso, a proprie spese, di dotarsi di questi strumenti con i quali stanno costruendo percorsi virtuosi alla ricerca di un esercizio della professione che unisca le evidenze scientifiche, il rispetto per la salute dei cittadini e le esigenze di sostenibilita' del Sistema Sanitario Nazionale e del Paese".
Sottolinea Vincenzo Atella, direttore del Ceis (Centre of economic and international studies) di Tor Vergata: "La sostanziale incomprensione tra decisori politici (macro) e la logica e la prassi della decisione clinica (micro) ha generato nel tempo una totale sfiducia nei confronti della collaborazione programmatoria con i medici e le strutture cliniche. Il risultato piu' nefasto di tale incomprensione- aggiunge- e' rappresentato dalla sostanziale convinzione che l'unico strumento percorribile per il contenimento della spesa sia quello di definire tetti di prestazioni, di costo delle prestazioni, liste di preferenza delle prestazioni a minor costo, e, a conti fatti, di spostare i consumi dal Servizio Sanitario Nazionale al privato".
Secondo il presidente della Simg, con il semplice controllo dei tetti di spesa sul farmaco si finisce poi "col premiare i bassi prescrittori, considerandoli virtuosi indipendentemente dai risultati clinici ottenuti. Paradossalmente, si tende quindi a ritenere i medici virtuosi per la loro capacita' di non prescrivere farmaci, esami, visite specialistiche e ricoveri, piuttosto che per i risultati e i miglioramenti clinici che scaturiscono dalle loro decisioni. Non avrebbe quindi importanza verificare che ogni singolo farmaco per l'ipertensione, la cura dei rischi cardiovascolari, il trattamento delle patologie respiratorie e cosi' via, raggiunga il risultato atteso di diminuire la mortalita', le complicanze, gli eventi prevenibili attesi e di modificare il profilo di rischio del paziente.
L'unica cosa importante sarebbe il contenimento della spesa".
Concludono Cricelli e Atella: "Riteniamo sia ormai inderogabile la decisione di adottare strumenti che gia' esistono. In questo modo, partendo dal bisogno del singolo paziente, e' possibile individuare gli interventi piu' appropriati e virtuosi e indirizzare i professionisti verso scelte efficaci in termini di risultati clinici a breve e medio termine. Cio' avrebbe anche l'ulteriore vantaggio di riuscire a valutare implicitamente l'efficacia del professionista e la qualita' delle cure erogate, portando cosi' il sistema verso soluzioni di 'payment for performance', che premino in maniera differenziata i singoli professionisti non sul risparmio astratto e indeterminato della spesa, ma sulla reale capacita' di rimodulare i costi in rapporto all'efficacia clinica degli interventi".
(Cds/Dire)