(DIRE) Roma, 29 lug. - "Abbiamo tracciato una mappa di come recuperare in efficienza e tradurla in qualita' dei servizi per i cittadini, per rispondere anche a quelle che sono le esigenze oggi. Cosa sta succedendo nella sanita' oggi e cosa succedera' domani? Abbiamo una popolazione sempre piu' anziana, stanno arrivando nuovi farmaci, la medicina personalizzata, abbiamo bisogno di nuove tecnologie, questo portera' un aumento del 2% del Pil della domanda sanitaria e da qualche parte questi soldi vanno trovati". Lo ha detto, ai microfoni di RTL 102.5, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
"Nel patto della salute che e' stato gia' approvato, quindi e' gia' legge, lo scorso anno- ha aggiunto Lorenzin- e' passato all'unanimita' tra Stato e Regioni, quindi col voto di tutte le Regioni, e' stata sancita una 'road map' degli interventi da fare per mettere in efficienza il sistema. Parte di questi interventi purtroppo sono ancora fermi in conferenza tra ragioni, e questo e' un errore enorme perche' vuol dire rallentare le riforme e la possibilita' di avere maggiori servizi per i cittadini. Un'altra parte viene mano a mano approvata nelle varie leggi di stabilita' e nei vari decreti attuativi, e noi stiamo procedendo in questo senso. Se si dice che in 5 anni si possono recuperare 10 miliardi io dico si', se si dice per tagliarli e toglierli alla sanita' io dico no, se si dice per reinvestirli in servizi, farmaci, accesso a tecnologie e assunzioni di personale qualificato, giovani medici, giovani infermieri, cioe' rafforzare la componente, io dico si', e' nel nostro programma".
A proposito del federalismo sanitario, il Ministro ha spiegato "che era partito con un'ottima idea, cioe' quella di responsabilizzare nelle scelte e premiare i migliori, purtroppo non ha fatto questo, ha aumentato le disparita' nel nostro Paese, e di fatto ha creato anche degli angoli parassitari. Nella Sanita', a differenza di altri comparti, dove c'e' minore qualificazione del personale, abbiamo milioni di persone iperqualificate, e poche centinaia che li gestiscono, se quei pochi centinaia sono veramente bravi, monitorati, valutati per quello che valgono, allora quelli che sono sotto e sono gia' qualificati potranno eccellere e dare il massimo delle proprie potenzialita'. Non e' difficile, e' un lavoro semplice in realta', ci vuole molta volonta' e la capacita' di superare le giacchette di partito, la salute non e' una questione politica".
Infine, Lorenzin ha concluso: "Immagino che tanti aspetti dell'autonomia regionale e Sanita' vanno bene, la gestione sanitaria, la parte tutta funzionale, pero' le attivita' di controllo e monitoraggio devono essere piu' forti in capo allo Stato, cosi' come l'indirizzo su alcuni macrotemi come la ricerca scientifica, i grandi temi di prevenzione, i temi di sicurezza nazionale come nel caso di epidemie sia umane che animali, la sicurezza alimentare, ci sono dei temi di carattere nazionale e ci sono anche negli Stati Uniti, che e' uno stato federale, non solo in Italia. Poi bisogna saper portare all'unita' una gestione che e' stata troppo frammentaria, tanto e' vero che possiamo dire che in Italia ci sono venti sistemi sanitari e non uno solo".
(Anb/Dire)