(DIRE) Roma, 9 lug. - La crisi economica incide non solo sulla spesa pubblica per la salute, ma anche su quella privata. Per l'Italia i dati Ocse indicano infatti una costante, seppure lieve, tendenza all'aumento dell'incidenza della spesa privata: si e' passati dal 21,1% del 2009 al 22,9% del 2011, con una riduzione fino al 22% negli ultimi due anni. Nel 2013, in particolare, la riduzione si registra nella spesa out of pocket (che rappresenta il 18% della spesa sanitaria complessiva), mentre la voce 'assicurazioni private' (fondi, mutue e assicurazioni) hanno un peso marginale assestato intorno al 4%. È il quadro tracciato dalla Commissione Sanita' del Senato nell'indagine sulla sostenibilita' del Servizio sanitario nazionale.
Nel 2011, prosegue l'indagine, la spesa privata corrente delle famiglie e' stimata pari a 28,9 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 7% rispetto al 2010, mentre nel 2012 si stima una riduzione del 2% rispetto all'anno precedente, cui si aggiunge una ulteriore contrazione nel 2013 del 5%, segno della depressione del mercato.
La spesa privata in Italia, in particolare, rappresenta una specificita' rispetto a Paesi quali Germania, Francia e Regno Unito, perche' solo il 4% della spesa totale risulta intermediata, con possibili criticita' nelle scelte non adeguatamente consapevoli. I dati Ocse, infine, mettono in evidenza la scarsa incidenza, rispetto alla maggior parte dei Paesi dell'Europa continentale, della spesa per assicurazioni private. Un dato, questo, che e' spesso assunto a fondamento della richiesta di un maggior ruolo delle assicurazioni nel nostro Paese.
(Cds/Dire)