(DIRE) Bologna, 26 giu. - Un centro dedicato alla salute sessuale, dove fare gratuitamente il test Hiv e Hcv e ricevere consigli su come curarsi o prevenire il rischio. Il primo presidio di counseling "non ospedaliero" in Italia apre a Bologna e viene inaugurato oggi, a poche ore dal "Pride" di domani quando in citta' sfilera' il corteo dell'orgoglio omosessuale. Il "BLQ checkpoint di via San Carlo nasce, sull'esempio di centri simili gia' esistenti nel resto d'Europa, come luogo di informazione sull'Hiv, pur non essendo una struttura sanitaria. Ad accogliere gli interessati ci saranno tre infermieri dell'Ausl, insieme a cinque volontari (appositamente formati), che consegneranno alla persona un codice anonimo ed effettueranno il test. Nel caso il test risultasse "reattivo", verra' aperto un collegamento diretto con il S.Orsola-Malpighi (con il quale il centro ha una corsia preferenziale) che prendera' in carico il dossier dell'interessato.
I volontari del Checkpoint poi, qualora venisse lasciato un recapito, si occuperanno di richiamare per eventuali nuovi controlli. Il progetto e' nato dalla sinergia tra la Regione, il Comune e la Ausl (in collaborazione con il S.Orsola). Ma si avvale soprattuto della spinta di Plus Onus, rete di persone Lgbt sieropositive attiva da dieci anni su prevenzione e lotta allo stigma. "Questa inaugurazione e' il simbolo che un nuovo modello di welfare e' possibile, grazie alla collaborazione di pubblico e privato- ha detto brindando al taglio del nastro il presidente di Plus Sandro Mattioli- essere i primi in Italia ci riempie di orgoglio, ma siamo all'inizio e c'e' ancora molto da fare". Bologna infatti segue l'esperienza di citta' europee come Copenaghen, Marsiglia, Lisbona, Atene e Belgrado, che gia' da tempo hanno sperimentato questa forma di presidio sanitario "community based". Con un'organizzazione piu' snella e costi di gestione minori (grazie al contributo dei volontari), il centro e' in grado di effettuare anche 20-30 test al giorno, quando attualmente nelle strutture ospedaliere si arriva a quattro-cinque esami giornalieri.
Accogliente e familiare (pensata per sembrare il meno possibile una postazione "sanitaria") la sede e' stata realizzata in poco piu' di due mesi, grazie al sostegno del Comune (che ha fornito l'edificio), al finanziamento di due sponsor privati, e al contributo di Andrea Adriatico e Nino Tammaro, architetti che si sono occupati gratuitamente della progettazione. "Siamo fieri che Bologna faccia da capofila- commenta Maria Bona Venturi, responsabile centro casa Aids dell'Ausl- tempo fa abbiamo aperto un tavolo di lavoro per progettare un servizio operativo in citta', perche' il numero di casi di sieropositivita' qui e' piu' alto che nel resto della Regione. Plus ci ha dato la spinta e i numeri hanno confermato che un centro come questo era necessario". La Ausl si impegna cosi' ad aiutare "BLQ checkpoint" mettendo a disposizione i suoi infermieri, fornendo materiale sanitario, formando i volontari. Gli attivisti di Plus faranno il resto, contribuendo a facilitare una diagnosi precoce e stimolare una maggiore consapevolezza sulle scelte di salute legate alla vita sessuale. E insieme faranno informazione, per combattere stereotipi e infondate paure. Non a caso il loro slogan e': "Positivo, ma non infettivo". Il centro sara' operitivo dopo l'estate, a partire da settembre, e terra' aperto tre giorni a settimana negli orari serali, dopo le 18.
(Pal/Dire)