(DIRE) Roma, 26 giu. - Sono oltre 9mila i migranti forzati, tra richiedenti asilo e titolari di protezione, presi in carico dal Sistema Sanitario regionale tra il primo luglio 2007 e il 31 dicembre 2014, con circa 38.000 visite di medicina generale effettuate e 25.000 visite specialistiche. Questi i dati che emergono dal rapporto 2015 del centro SaMiFo - Salute migranti forzati, presentato oggi in occasione della giornata mondiale per le vittime di tortura.
Il centro SaMiFo, nato nel 2006 dalla collaborazione tra il Centro Astalli e la Asl Rma, si occupa di promuovere la salute dei migranti forzati, cioe' di tutti quelli che scappano da situazioni di guerre e violenza. Ai richiedenti asilo e rifugiati il SaMiFo offre assistenza medica, sia di base sia specialistica, con ambulatori di psichiatria, psicologia, ginecologia e medicina legale, oltre a un servizio di vaccinazioni. L'accesso al servizio e' sempre libero ed e' presente un servizio di mediazione linguistico-culturale per facilitare l'accesso ai servizi.
Solo nel 2014 il rapporto parla di 5.600 visite di medicina generale effettuate. La popolazione assistita, per l'80% composta da uomini e per il 20% da donne, e' prevalentemente africana, con oltre il 75% degli utenti.
Particolare attenzione e' rivolta a coloro che sono stati vittima di tortura e violazione dei diritti umani fondamentali. I pazienti 'vulnerabili' che si sono rivolti al SaMiFo nel 2014 sono 556, quasi divisi a meta' tra uomini e donne, e negli ultimi 5 anni il centro ha prodotto oltre 1.000 certificazioni mediche di esiti di violenze intenzionali e torture.
Sono 918 le visite psichiatriche effettuate dal SaMiFo nel 2014, circa il 10% in piu' rispetto al 2013, per 191 pazienti totali. Al primo posto, per provenienza, c'e' l'Afghanistan, a conferma della persistente violenza presente su quel territorio. L'ambulatorio di psicologia, invece, ha registrato 754 visite nell'ultimo anno.
Importante anche il servizio ginecologico, che ha visto un consistente aumento di presenze, con le 265 pazienti del 2014, rispetto alle 214 del 2013.
È stata inoltre introdotta la presenza di un ambulatorio ortopedico, per monitorare le conseguenze fisiche della tortura e delle violenze subite.
"Conoscere l'altro significa costruire un nuovo mondo. Il SaMiFo e' una pietra del ponte che va costruito fra le culture che arrivano e il contesto sociale in cui viviamo. Lo facciamo attraverso il diritto alla salute, al benessere e alla cultura di ognuno", ha spiegato il presidente del comitato scientifico, Maurizio Bacigalupi, in occasione della presentazione del report.
(Pis/Dire)