(DIRE) Roma, 25 giu. - "L'annoso contenzioso tra l'Asl RmE e l'Atac per l'immobile sito in Via Montesanto 71, attuale sede della comunita' terapeutica e del centro diurno, e' giunto ad un punto di svolta critico per il destino degli utenti delle due strutture. Il presidio Asl sta per essere chiuso a favore della costruzione di un centro commerciale. Il consulente tecnico, nominato dal giudice per dirimere la causa di destinazione dello stabile, si e' espresso definendo che l'Asl RmE dovrebbe risarcire la societa' Atac di un importo pari a 2.900.000 euro, cifra che atterrebbe agli affitti non percepiti da Atac dal 2005 al 2015 dopo la fine del comodato d'uso del suddetto immobile; a luglio ci sara' la sentenza". Lo rende noto in un comunicato l'associazione Psichiatria Democratica Lazio.
"L'Asl non dispone di tale somma e, peraltro, la sola ristrutturazione dello stabile richiederebbe una spesa che si aggira intorno agli 800.000 euro. La chiusura del centro di Via Montesanto 71 creera' un danno gravissimo alla salute pubblica: 80 sono gli utenti del centro diurno, 30 quelli della comunita' terapeutica che verranno mandati a casa. Dal 1997 la comunita' terapeutica, il centro diurno e il centro di Salute mentale (gia' trasferito da marzo 2015) sono stati istituiti e per 18 anni hanno lavorato per costruire centri di cura di eccellenza che silenziosamente hanno operato producendo benessere psicologico e reinserendo nel tessuto urbano e sociale via via gli utenti. La causa in atto contempla soltanto istanze di natura economica, gli interessi economici derivanti ad Atac dalla vendita dell'immobile, non valori etici, ne' valori attinenti alla salute e al benessere mentale. Senza considerare,inoltre, gli effetti disastrosi della chiusura del centro Asl sul territorio".
Il comunicato di Psichiatria democratica Lazio conclude: "I cittadini perderanno la certezza della cura; le case famiglia di utenti psichiatrici che ruotano intorno al Centro Asl perderanno il loro punto di riferimento; la riqualificazione di Piazza Bainsizza come luogo di aggregazione e culturale non verra' attuata; le attivita' commerciali verranno danneggiate e l'invisibile rete di relazioni sociali tessuta pazientemente negli anni verra' spazzata via in sol colpo. Facciamo appello, certi della loro sensibilita', al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, responsabile della Sanita' del Lazio, affinche' intervenga in questa vicenda per trovare insieme al Comune di Roma e al sindaco Marino (l'Atac e' Azienda del Comune di Roma), una soluzione che garantisca la Salute pubblica dei cittadini, valore assoluto e imprescindibile che deve avere necessariamente una corsia preferenziale rispetto a pur legittime iniziative commerciali".
(Comunicati/Dire)