(DIRE) Roma, 25 giu. - "Anche oggi il Governo ha risposto ad una mia interrogazione in Commissione cultura in merito alla formazione dei giovani medici, ma anche oggi la risposta non e' stata pienamente soddisfacente". Questo il commento di Paola Binetti, deputato di Area Popolare e membro della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
"Il Governo sembra piu' interessato a difendere il proprio operato, piuttosto che affrontare, concretamente, il disagio che sperimentano migliaia di giovani medici davanti alle irregolarita' che, in un modo o nell'altro, si presentano puntualmente in sede di esame, sia che si tratti delle Scuole di Medicina generale, di competenza regionale, che del concorso nazionale per le scuole di specializzazione. Il Governo nella sua risposta oggi ha fatto esplicitamente riferimento ai numerosissimi ricorsi che ci sono stati ad Ottobre scorso nelle prove di accesso alle Scuole di Medicina generale, ma ha concluso dicendo che il problema e' di competenza delle regioni. Ai giovani medici non importa di chi sia la responsabilita' per entrambi i concorsi, cio' che importa e' che il criterio guida della selezione sia rigorosamente meritocratico- spiega la Binetti- e che la selezione la faccia la commissione di merito e non sia delegata alle sentenze dei magistrati quando intervengono sui ricorsi fatti".
Paola Binetti aggiunge che "tra un mese si svolgeranno i nuovi esami di ammissione e, se e' vero che molte energie sono state investite per una piu' corretta e tempestiva formulazione dei decreti, nulla e' stato detto sul come si svolgeranno le prove, sulla sede, sulle condizioni di verifica e di controllo, cosi' da evitare che i ricorrenti possano ottenere quello che i piu' meritevoli non riescono ad ottenere Vogliamo introdurre una serie di misure che garantiscano al piu' presto una buona universita' e una buona sanita', ma per questo bisogna cominciare da subito a garantire concorsi ineccepibili nella qualita' dei quesiti posti e nelle modalita', senza trasferire responsabilita'. Il ministero, dopo aver individuato le procedure piu' rigorose- conclude la Parlamentare- deve pretendere che la loro applicazione sia altrettanto ineccepibile, altrimenti dopo aver tanto criticato i presunti baroni accademici per la loro arbitrarieta' nelle scelte, consegneremo i risultati delle selezioni a procedure pasticciate e caotiche che, al di la' delle buone intenzioni, non offrono nessuna garanzia nei risultati e alla lunga appaiono ancora piu' ingiuste delle prime".
(Com/Rai/Dire)