(DIRE) Roma, 25 giu. - "Abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale non medico della sanita' privata accreditata del Lazio perche', in moltissime strutture operanti nella nostra Regione e, in particolare, nelle Residenze Sanitarie Assistenziali, continuano ad essere a rischio sia i livelli occupazionali sia l'efficienza delle prestazioni offerte ai cittadini. Da tempo registriamo l'attivazione di procedure di licenziamento e continui ritardi nella corresponsione delle spettanze ai lavoratori. Inoltre, l'ipotesi di un taglio ai salari del 50% avanzata dalle associazioni imprenditoriali del Lazio Aiop e Aris nelle strutture loro aderenti portera' ad ulteriori gravi conseguenze sia sul piano occupazionale sia sulla quantita' delle prestazioni e sulla qualita' dei servizi.
Abbiamo richiesto l'attivazione nei termini di legge della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione delle controversie e non esiteremo a mobilitarci qualora non arrivasse un tempestivo intervento della Regione atto ad affrontare in maniera risolutiva le problematiche del settore. E' inaccettabile che le decisioni debbano essere assunte sempre sotto la spinta delle emergenze finanziarie e non venga, invece, definito un piano capace di garantire, se non di aumentare, l'efficienza del sistema sanitario in una Regione importante come il Lazio". Cosi' in un comunicato il responsabile dell'Ugl Sanita' del Lazio, Daniela Ballico, e il segretario provinciale dell'Ugl Sanita' di Roma, Gianluca Giuliano.
(Comunicati/Dire)