(DIRE) Roma, 24 giu. - "'The report confirms that cardiovascular diseases (Cvd) remain the leading cause of death' 'Le malattie cardio vascolari rimangono la prima causa di morte nel mondo e in Europa in particolare'. A sostenerlo e' il rapporto europeo, e a comunicarlo in Italia e' Alt che da circa trent'anni e' impegnata in prima fila in Italia e all'estero per la lotta alle malattie cardiovascolari da Trombosi e alla scelta di uno stile di vita sano fin da bambini. Le malattie cardiovascolari, meglio conosciute con il nome di infarto, ictus cerebale, trombosi venosa e trombosi arteriosa ed embolia, uccidono meno, e di questo tutti possiamo essere soddisfatti, la medicina e la tecnologia ci hanno fornito strumenti fondamentali per diagnosticare meglio e piu' rapidamente queste malattie e per curarle con maggiore efficacia. Tuttavia e' atteso che il numero delle persone colpite aumenti nei prossimi anni in modo molto significativo, in particolare fra i giovani. Oggi piu' che mai e' indispensabile e urgente che l'Unione Europea e gli Stati Membri insistano nello sforzo di prevenire e gestire meglio le malattie cardiovascolari, un'impresa possibile: l'80% degli ictus e degli infarti potrebbe essere evitato intervenendo in tempo su abitudini di vita scorrette o pericolose come l'abitudine al fumo di sigaretta, un'alimentazione eccessivamente ricca di calorie e di grassi saturi e di zuccheri, e una insufficiente attenzione all'attivita' fisica".
Cosi' in un comunicato Alt, Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari - Onlus.
"'La prevenzione delle malattie da Trombosi funziona davvero: rapidamente, non in anni- ribadisce Lidia Rota Vender, presidente di Alt- I dati lo dimostrano: l'eliminazione dei fattori di rischio riduce la probabilita' di eventi, salvando dalla Trombosi almeno una persona su tre'. La prevenzione e' possibile e urgente. Deve essere basata non solo sul cambiamento dello stile di vita ma e' anche necessario implementare e rendere accessibili a tutti le cure e le tecniche di diagnosi. 'È arrivato il tempo di agire', ricorda Lidia Rota Vender. E come raccomanda l'Ocse- Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico- bisogna: incentivare scelte di stili di vita intelligenti rendendoli appetibili e facilitandoli, anche con interventi sul marketing; indirizzare le preferenze del consumatore verso scelte di cibi sani; aumentare il prezzo di cibi particolarmente pericolosi per la salute per il loro contenuto di sale, grassi saturi, zuccheri e calorie; imporre una regolamentazione su scelte alimentari non sane", conclude l'Alt.
(Comunicati/Dire)