Roma, 24 giu. - E' un mandato forte quello ricevuto lunedì dall'Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Roma da parte di tutte le rappresentanze delle varie realtà in cui operano i camici bianchi della Capitale e del suo territorio metropolitano: intervenire presso la Regione Lazio e le altre sedi istituzionali per portare la voce e una richiesta precisa di tutto il mondo medico, quella di dare finalmente attenzione e seguito alle istanze che provengono da chi ogni giorno si confronta in prima linea con le esigenze dei pazienti e con una dura conflittualità.
Il Consiglio dell'Ordine, riunito sino a tarda ora in seduta straordinaria per esaminare le criticità della Sanità romana, si è confrontato con il panorama completo delle sigle sindacali del mondo medico: Anaao, Anpo-Ascoti-Fials Medici, Cgil Fp Medici Roma-Lazio, Cimo, Cisl Medici, Cosips, Fassid Snr, Fesmed, Fimmg, Fvm, Smi, Snami, Sumai, Uil Fpl. Recependo un'indicazione univoca: "Così non va. I medici sono stanchi. Vogliamo essere ascoltati".
Un malessere dell'intera categoria per molte scelte fatte a livello politico e amministrativo che il presidente dell'Ordine, Roberto Lala, ha così riassunto: "Una situazione lavorativa sempre più scadente, con una qualità in ribasso, che si riflette sulla qualità della salute dei cittadini. Una situazione di conflitto crescente che comporta un aumento di rischi sia per i medici sia per i pazienti. Si deve ritrovare dignità sui luoghi di lavoro e rispetto per la salute dei cittadini".
Una delle criticità al centro dei vari interventi è stata la ormai nota questione legata all'ambulatorio "See and Treat" attivato dall'ASL-RMC presso il Presidio Sanitario Integrato Santa Caterina della Rosa, già oggetto nei giorni scorsi di prese di posizione contrapposte tra Ordine e Collegio degli Infermieri (IPASVI), di un inconcludente incontro con i vertici della Regione e, da ultimo, di un ricorso al TAR Lazio avverso l'istituzione di tale servizio. Ma non solo questa: sul tavolo anche le mancate risposte della stessa Azienda alle richieste di chiarimento sulle dimissioni a pagamento - attuate durante un presunto picco influenzale nella scorsa stagione invernale - e sul cosiddetto "Progetto Gianni".
Lala su questi punti ha precisato due aspetti ritenuti fondamentali: "Il primo è che non è pensabile di derogare alle competenze del medico affidandole ad altre professionalità, il secondo che da parte nostra non c'è alcuna volontà di confliggere con il mondo infermieristico, con cui, anzi, vogliamo e dobbiamo lavorare sinergicamente e sempre più in armonia". A tale proposito il presidente dei camici bianchi capitolini ha definito quella del "See and Treat" una sorta di "provocazione" da parte dei vertici dell'ASL-RMC, che ha innescato una dannosa contrapposizione tra professionalità: "Ci sono logiche dietro a questa vicenda che non fanno gli interessi dei pazienti e di chi, medici e infermieri, deve tutelare la loro salute".
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Ascolta l'audiointervista del vicepresidente Lavra a Radio Unicusano Campus (Cds/Dire)