(DIRE) Roma, 19 giu. - "Non esiste un nuovo antibiotico da anni, mentre i vaccini hanno una cosiddetta 'pipeline' enorme. Se ne prevede che, soltanto nel prossimo decennio, saranno per lo meno una trentina i nuovi vaccini. In questo senso, allora, i vaccini possono essere l'antibiotico del futuro, visto che l'industria non ha piu' investito negli antibiotici perche' non aveva certezza nel ritorno sugli investimenti. Per questo oggi noi abbiamo, e continuiamo ad avere, centinaia di morti in Europa, negli Stati Uniti e negli ospedali, perche' sono pazienti che hanno delle malattie a cui noi non riusciamo a dare antibiotici che siano in grado di contrastare la malattia. Su questo c'e' un grande allarme anche da parte dell'Organizzazione mondiale della sanita' e della Commissione europea". Cosi' Walter Ricciardi, commissario dell'Iss (Istituto superiore di sanita') e direttore dell'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane presso l'universita' cattolica Agostino Gemelli di Roma, a margine della presentazione nella capitale del report 'Prevenzione vaccinale' di Osservasalute.
"I vaccini- spiega Ricciardi- potrebbero diventare i nuovi antibiotici perche', se noi non vinciamo questo tipo di resistenza e di diffidenza, l'industria potrebbe cominciare a disinvestire come di fatto sta facendo. I vaccini per l'infanzia, per fare un esempio, nel mondo vengono prodotti da due aziende. Oppure addirittura il vaccino contro la febbre gialla, una malattia che ogni anno miete migliaia di vittime in Africa e in Asia, oggi e' prodotto da una sola azienda. Quando si vende un vaccino a due o tre euro, infatti, e' chiaro che non si e' certi di ritornare negli investimenti. Allora noi dobbiamo fare un'alleanza veramente tra tutti, per evitare questo: quando, mettiamo il caso, per un motore rotto si interrompe la fabbrica dei vaccini contro la febbre gialla che sta in Europa, non ne risente solo l'Europa- conclude il commissario dell'Iss- ma tutto il mondo, in particolare i Paesi poveri".
(Cds/Dire)