(DIRE) Roma, 18 giu. - Gli specialisti la definiscono "ematologia di precisione". È il frutto di anni di ricerche e studi che hanno rivoluzionato l'approccio diagnostico e terapeutico alle malattie del sangue, ridando speranza di guarigione a pazienti che sembravano non averne. Ma da cosa e' partita la rivoluzione? "Dalla leucemia mieloide cronica- spiegano gli esperti- con l'avvento di farmaci in grado di colpire precisi bersagli molecolari e lo sviluppo di tecnologie sofisticate in grado di identificare e 'pesare' le alterazioni molecolari delle malattie del sangue". Ed e' proprio all'ematologia di precisione che e' dedicata la X edizione della 'Giornata nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma' promossa dall'Ail, l'Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma. La giornata si celebra in tutta Italia il 21 giugno, sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.
"Precisione in ematologia vuol dire terapie sempre piu' mirate- dichiara Franco Mandelli, presidente nazionale Ail- diagnosi sempre piu' accurate, risposte molecolari sempre piu' frequenti e sostenute nel tempo, prospettive sempre migliori per i pazienti, con guarigione per molti, una lunga sopravvivenza per molti altri e una buona qualita' di vita quasi per tutti". La sinergia tra terapie a bersaglio molecolare e diagnostica avanzata, prosegue l'ematologo di fama internazionale, si e' "consolidata nella leucemia mieloide cronica ed e' oggi un modello per altre malattie del sangue. A supporto di questo approccio, la rete LabNet, eccellenza dell'ematologia italiana guardata con interesse all'estero, offre a tutti i pazienti la possibilita' di accedere a indagini di diagnostica molecolare avanzata".
Il vantaggio piu' importante che offre l'ematologia di precisione consiste nella possibilita' di personalizzare al massimo le terapie, con benefici in termini di efficacia e minori effetti collaterali. "Le basi di questo approccio si sono consolidate nella seconda meta' degli anni '90- spiega Fabrizio Pane, presidente della Sie (Societa' italiana di ematologia)- quando venne sperimentata la possibilita' di utilizzare i bersagli molecolari per sviluppare terapie innovative basate su piccole molecole di sintesi, come gli inibitori delle tirosinchinasi, in grado di agire direttamente sul bersaglio intracellulare specifico delle cellule leucemiche".
Le nuove terapie, applicate per la prima volta nel trattamento della leucemia mieloide cronica, si sono dimostrate "anche piu' efficaci di quanto ci si aspettasse- prosegue Pane- A imatinib, il primo farmaco in grado di inibire l'attivita' tirosin-chinasica della proteina oncogenica, sono seguite molecole sempre piu' precise e oggi siamo gia' alla terza generazione di farmaci".
Per monitorare in modo affidabile e sicuro la risposta molecolare dei pazienti con leucemia mieloide cronica, e' stata attivata LabNet, il network che mette in comunicazione i centri di ematologia e i laboratori di biologia molecolare distribuiti sul territorio nazionale. "La rete LabNet e' stata realizzata dal Gimema (Gruppo italiano malattie ematologiche dell'adulto)- spiega Marco Vignetti, direttore del centro dati della fondazione Gimema- con il supporto di Novartis, per ottimizzare la gestione della risposta molecolare e quindi perfezionare la cura dei pazienti con leucemia mieloide cronica: un paziente che esegue le analisi in uno qualsiasi dei centri italiani ha la certezza di ricevere una risposta basata sullo stesso metodo, sottoposto allo stesso controllo di qualita'. Dal 2008 ad oggi, intanto, sono stati eseguiti "complessivamente 47.451 esami, per una media, a regime, di circa 12.000 esami all'anno. Piu' di 4.000 pazienti hanno potuto giovarsi del sistema nel 2014 e gia' 2.800 soltanto in questa prima parte del 2015".
La rete di cui si avvarranno i pazienti con leucemia mieloide acuta, fa sapere Sergio Amadori, direttore dell'Unita' operativa complessa di ematologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, offrira' "molteplici indagini laboratoristiche avanzate, perche' tante e diverse sono le alterazioni genetico-molecolari di questa patologia. L'idea e' quella di costruire una rete nazionale di laboratori che funzioni come una piattaforma di diagnostica avanzata a cui tutti i centri possano attingere: presupposto irrinunciabile, questo, per garantire l'erogazione di trattamenti sempre piu' efficaci e calibrati sulle necessita' di ogni singolo paziente affetto da leucemia mieloide acuta. Anche il progetto LabNet per la Lma, nasce attraverso una partnership con Novartis, un esempio di collaborazione virtuosa perche' non solo ha reso possibile l'avvio e la prosecuzione di LabNet per la Leucemia Mieloide Cronica- conclude Amadori- ma si e' resa disponibile a sostenere Gimema nello sviluppo di un progetto cosi' ambizioso".
(Com/Cds/Dire)