(DIRE) Roma, 15 giu. - Un Italia a macchia di leopardo nella diagnosi precoce sull'autismo. L'allarme è stato lanciato da Teresa Rongai, pediatra della Società italiana di medici pediatri (Simpe) e segretario provinciale della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) di Roma. Lo dimostra una ricerca condotta dalla Fimp, che ha coinvolto mezzo milione di soggetti 0-14 anni e 512 pediatri nei mesi settembre-novembre 2014.
"Alla domanda 'Hai avuto una formazione adeguata per una diagnosi precoce di autismo?' Il 31% dei pediatri ha risposto affermativamente, per il 45% è stata invece poco adeguata e per il restante 24% molto scarsa. Inoltre- ha proseguito Rongai- al quesito se erano stati raggiunti gli accordi regionali o aziendali per eseguire la Chat (Check list for autism in toddlers) di screening a 18 mesi, il 28% ha affermato che era in fase non istituzionalizzata, il 2% non utilizzava nulla e il 70% invece utilizzava invece la M-Chat (Modified Checklist for autism in toddlers)".
Infine, "il 44% dei pediatri- ha concluso Rongai- fa sapere che anche con la diagnosi precoce si hanno difficoltà nell'invio ai servizi territoriali".
(Wel/ Dire)