(DIRE) Roma, 11 giu. - Migliorano i debiti delle Asl e i tempi di pagamento. Secondo La Fiaso, che ha condotto un'indagine sull'applicazione del dl 35/2013, i debiti delle Asl del 2012 sono stati azzerati a fine settembre 2013 per il 60% delle aziende e si sono ridotti del 35% dei tempi di pagamento dei fornitori, che con una media di 195 giorni restano però ancora lontani dal limite dei 60 giorni previsti dalla normativa vigente. Il lavoro di monitoraggio della Fiaso è stato espressamente richiesto dal Mef alla Federazione e che ha visto coinvolte ben il 73,7% (180) delle aziende sanitarie e ospedaliere.
- A SORPRESA PIÙ RISORSE AL NORD - Al termine della rilevazione compiuta da Fiaso risulta che il 36% dello stock complessivo di debito dichiarato dalle diverse realtà sanitarie è stato saldato con la prima delle tre tranche degli oltre 13 miliardi di debiti. Ma, contrariamente a quanto previsto da molti economisti, la maggior parte delle risorse non è andata al più indebitato Sud bensì al Nord, dove è stata assegnata la quota più rilevante rispetto all'intero debito pregresso, sia in termini percentuali, con il 49%, che assoluti, con 1,6 miliardi su 2,8. Il Centro ha invece saldato con la prima tranche solo il 27% dei debiti pregressi, Sud e Isole il 26%. La sola Regione ammessa al finanziamento di tutto il debito comunicato è l'Abruzzo, con una percentuale del 98%, seguita dalla Calabria con il 56%, il Veneto (50%) e l'Emilia Romagna, con il 48%. L'indagine ha rilevato che la quota del "debito certo, liquido ed esigibile" sul totale del debito rilevato dai modelli sullo stato patrimoniale delle aziende rappresenta in realtà solo il 20% del totale, che considera anche crediti diversi da quelli vantati dai creditori. La percentuale è più bassa al Nord con il 17%, più alta al Centro con il 24, mentre il Sud è nella media nazionale.
- LUCI E OMBRE DEL PIANO PAGAMENTI DEBITI ASL - Che esistano alcuni fattori di attrito o quantomeno di rallentamento delle operazioni di erogazione delle risorse lo mostrano i tempi del loro trasferimento dal centro alla periferia. Dei 7 miliardi e 657 milioni totali comunicati alle Regioni al 31-12-2012, ne restavano da erogare 2,717 al 30-6-2013, che si riducono a 784 milioni al 30 settembre dello stesso anno. Come dire che il trasferimento delle risorse era in larga parte avvenuto ma non ancora del tutto esaurito dopo 9 mesi. Nonostante questo dal 2011 al 2014 si è avuta una riduzione del 35% dei tempi di pagamento dei fornitori, pari a 105 giorni guadagnati. La media di 195 giorni resta però lontana dall'obiettivo dei 60 giorni fissato per legge, al quale si avvicinano Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli, Lombardia e Marche, tutte sotto i 100 giorni di attesa per i pagamenti. Rimangono invece molto critiche le situazioni in Calabria e Molise, rispettivamente con 794 e 790 giorni. C'è anche da dire però che in Molise il finanziamento effettivamente erogato dalla Regione è pari solo al 9% del debito maturato certo, liquido ed esigibile, mentre in Calabria è del 17%.
Riguardo gli adempimenti a carico delle aziende l'indagine ha rilevato come il 55% di queste ha provveduto a comunicare ai fornitori quanto dovuto. Una percentuale che sale al 70% nel Sud e nelle Isole. Il restante 45% non ha però fatto scena muta con i fornitori, ma ha adottato metodi di comunicazione diversi da quelli previsti dal decreto. Il 73% delle aziende ha poi pubblicato nei propri siti web l'elenco dei debiti liquidi, certi ed esigibili. La quasi totalità al Sud e nelle Isole. Ben il 90% delle aziende ha invece pubblicato nei propri siti web l'elenco dei debiti maturati e non ancora estinti.
(Wel/ Dire)