Roma, 9 giu. - Si è concluso il trial clinico di vaccinazione terapeutica di pazienti affetti da melanoma avanzato che prevede l'utilizzo di cellule dendritiche prodotte nell'officina farmaceutica del Dipartimento di Oncologia, Ematologia e Medicina Molecolare dell'Istituto Superiore di Sanità diretta da Filippo Belardelli. I primi risultati in termini di sicurezza, ma anche di risposta immune, incoraggiano a continuare in questa direzione associando alla chemioterapia l'uso di queste cellule.
Questa prima fase della ricerca è stata condotta in collaborazione con l'Istituto Dermopatico dell'Immacolata (IDI), con la supervisione del Prof. Paolo Marchetti e i risultati sono stati pubblicati su Journal of Translational Medicine.
Si tratta di uno studio particolarmente importante perché, nonostante sia stato arruolato un ristretto numero di pazienti, i risultati, sia in termini di sicurezza sia di risposta immunitaria, incoraggiano a proseguire con ulteriori sperimentazioni cliniche che possano confermare e migliorare le possibilità terapeutiche di questo innovativo approccio. La prognosi dei pazienti con melanoma allo stadio avanzato permane , ancora oggi, molto grave. Pertanto si stanno sviluppando diverse strategie terapeutiche innovative che, sebbene siano caratterizzate da maggiore efficacia, presentato un certo grado di tossicità e rendono necessario lo sviluppo di ulteriori approcci.
Lo studio condotto con l'IDI ha previsto un particolare utilizzo delle Cellule Dendritiche (DC), che sono cellule normalmente presenti nel sangue in quantità relativamente basse con il compito di innescare la risposta immunitaria grazie alla loro capacità di riconoscere ed inglobare gli "antigeni" estranei all'organismo, siano essi microrganismi o antigeni tumorali, cioè molecole presenti nelle cellule tumorali. Gli antigeni tumorali vengono "presentati" dalle DC alle cellule effettrici della risposta immune, i linfociti T, rendendoli in grado di riconoscere e uccidere le cellule tumorali.
Nello studio è stato impiegato un particolare tipo di cellule dendritiche, ottenute a partire da cellule del sangue periferico dei pazienti, le IFN - DC (denominate così perché coltivate ex vivo in presenza di Interferone alfa). Queste cellule, messe a punto dall'équipe di ricerca guidata da Belardelli, sono state brevettate e sono oggetto di numerose pubblicazioni su riviste internazionali.
Articolo tratto da www.iss.it (Wel/ Dire)