(DIRE) Roma, 23 gen. - Stop immediato a terapie incongrue, riduzione del regime terapeutico antibiotico passando a farmaci per bocca, riduzione dei tempi di degenza a tutto vantaggio della salute del paziente, de-escalation della terapia, ovvero il passaggio da una terapia antibiotica a largo spettro a una a spettro piu' ristretto, o la riduzione del numero degli antibiotici, o entrambe le azioni. Risparmi possibili che si aggirano intorno a 0,5-1 milione di euro l'anno, unitamente alla riduzione del rischio di terapie antibiotiche che possono portare all'insorgenza di pericolose resistenze farmacologiche e, di rimando, a infezioni ospedaliere causate da germi sempre piu' difficili da combattere. Sono solo alcuni degli eccellenti risultati messi a segno dal 'reparto virtuale' di infettivologia a un anno dalla sua creazione presso il Policlinico Gemelli di Roma, un'esperienza unica nel suo genere non solo in Italia ma anche all'estero, che consente sia risparmi nei costi di gestione, sia soprattutto una migliore appropriatezza delle cure.
"Il reparto virtuale di infettivologia- ha spiegato Massimo Fantoni, responsabile dell'unita' operativa- consente la gestione dei casi di infezione che si verifichino nei reparti del Policlinico, permettendo di dare una pronta risposta a tutte le necessita' che insorgono giorno dopo giorno". Il bilancio di un anno di vita di questa equipe dedicata di infettivologi, precisa, e' stato reso noto sulla rivista scientifica Future Microbiology. Lo studio e' stato coordinato dal professor Roberto Cauda, direttore dell'Istituto di Clinica delle Malattie Infettive dell'Universita' Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma, ed eseguito sui primi 2.000 pazienti valutati dall'Unita' di Consulenza Infettivologica Integrata in stretta collaborazione con l'Istituto di Microbiologia e la Direzione Rischio Clinico del Gemelli. I dati utilizzati sono il frutto di tutte le informazioni archiviate giornalmente sulla base delle consulenze effettuate dal team.
(Com/Mel/ Dire)