Roma, 15 gen. - Articolo tratto da "Il Messaggero". Quello che è accaduto all'ospedale San Camillo, quando il reparto di terapia intensiva e la sala operatoria lunedì sera hanno perso per quindici minuti la trasmissione di ossigeno e solo il pronto intervento di medici e infermieri ha evitato il peggio, ½è di natura dolosa, si è trattato di un sabotaggio in piena regola».
Dottor D'Amato (Alessio D'Amato, dirigente regionale responsabile Sanità, ndr), come è giunto a questa conclusione? ½Accedere a quelle tubature non è semplice né dall'interno dell'ospedale né dall'esterno. Ci sono porte chiuse da lucchetti accedendo dai sotterranei e barriere da scavalcare venendo da fuori. Io stesso ho potuto rendermene conto, compiendo un sopralluogo con le autorità la notte della manomissione. Ti trovi di fronte, poi, una ramificazione ingente di tubi e valvole. Solo chi sapeva, poteva colpire con tanta precisione, impossibile l'atto di un senzatetto che ha trovato un giaciglio di fortuna o qualcuno che era andato a caccia di rame da rubare».
A breve scadranno i bandi per la manutenzione, qualcuno ipotizza una manomissione per tornaconto, lo stesso direttore generale dell'ospedale, Antonio D'Urso, ha parlato, poi, di possibili "mal di pancia" da parte dei dipendenti, considerato lo stato in cui versa il San Camillo. Ci sono altre piste? Che idea si è fatto? ½Questo lo stabiliranno gli inquirenti che hanno aperto un'indagine; per nostro conto, alla Regione, anche a valle delle relazioni fornite dall'Azienda ospedaliera non possiamo avere dubbi. Gli accertamenti interni hanno dimostrato l'origine dolosa della manomissione. Non poteva essere altrimenti considerata la zona».
Ecco, la zona. Il padiglione è una delle strutture storiche dell'ospedale e da più di un anno è in fase di ristrutturazione. L'area era completamente sprovvista di sistemi di videosorveglianza. Com'è possibile per un luogo tanto delicato, dove oltre all'azoto, viene trasferito l'ossigeno ai reparti? ½Sicuramente un sistema di videosorveglianza avrebbe potuto fungere da deterrente per i malintenzionati, le carenze strutturali, purtroppo, ci sono al San Camillo come in altre realtà ospedaliere. D'accordo con la direzione sanitaria, la struttura si doterà al più presto di efficienti sistemi di sorveglianza e controllo».
Per un attimo si è sfiorata la tragedia. E in un attimo qualcuno ha manomesso quella valvola. Non crede che serva qualcosa in più rispetto a un paio di videocamere? ½Al netto delle mancanze strutturali dell'ospedale che sono evidenti e a cui, come ho detto, si cercherà di rispondere al meglio, l'intervento dei sanitari è stato immediato. In quei tubi l'ossigeno viene trasferito a 13 atmosfere, appena c'è un calo scatta l'allarme e l'altra notte, tengo a sottolinearlo, l'efficienza del personale sanitario è stata encomiabile. Gli operatori hanno seguito le predisposizioni per la sicurezza, nessuno dei pazienti, nessuno, è rimasto anche solo per un secondo senza ossigeno».
(Cds/ Dire)