Roma, 14 gen. - Articolo tratto da "Il Sole 24 Ore - Sanità". L'abolizione del test per l'ingresso alla Facoltà di Medicina per ora è rinviata, almeno di un anno. Perché nella ½prima decade di settembre» ci saranno ancora i contestati quiz, anche se modificati e ½più coerenti e mirati al percorso di studi» e con gli atenei che potranno dare una mano a preparare gli aspiranti medici ai test. L'atteso annuncio è del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, durante la sua audizione nelle commissioni riunite Cultura e Affari sociali della Camera. Dal ministro è arrivata anche la conferma di un riordino del percorso post laurea: per i futuri camici bianchi ci saranno più borse di studio per le specializzazioni, la cui durata sarà ridotta in media di un anno.
Tornano i test a settembre, ma saranno ½più mirati». I test d'ingresso per le facoltà di Medicina torneranno a svolgersi a settembre, presumibilmente nella prima decade. Tramonta, quindi, l'esperimento fatto lo scorso anno ad aprile così come torna nei cassetti, almeno per ora, il progetto lanciato dallo stesso ministro Giannini di abolizione dei test che avrebbe aperto a tutti l'iscrizione a Medicina con uno sbarramento forte però dopo il primo anno (il cosiddetto modello francese).
I prossimi test di settembre saranno ½anticipati da una preparazione più mirata alle prove che gli atenei si sono detti disponibili a organizzare», ha chiarito il ministro.
Che ha ribadito il mantenimento dell'accesso programmato: ½Toglierlo significherebbe - ha spiegato - tornare indietro di decenni e non assicurare una formazione di qualità». La Giannini ha anche annunciato un intervento per ridimensionare a un livello "fisiologico" l'½enorme domanda» per le facoltà di Medicina: ½Attiveremo da quest'anno prime forme di orientamento per gli studenti delle superiori anche attraverso test autovalutativi che sondino inclinazioni e attitudini».
Resta poi il discorso in prospettiva: ½Se con un valido orientamento riusciremo a ridimensionare la domanda di iscrizioni a Medicina - chiarisce la Giannini - ci sono strumenti di valutazione che, personalmente, ritengo più efficaci come, ad esempio, il modello francese» che è un sistema ½eticamente più accettabile».
Più borse di studio per gli specializzandi medici La Giannini ha anche annunciato un intervento per evitare l'effetto imbuto per chi intraprende il percorso di studi in Medicina: ½Sono 63 mila i candidati potenziali alle Facoltà di Medicina, 12 mila i laureati che provano l'accesso alle Scuole di specializzazione e 8.200 i posti previsti con le borse di studio. Il quadro è quello di un imbuto decrescente che crea un'aspettativa all'inizio».
½Deve essere invece corretta ed equilibrata - spiega il ministro - la corrispondenza tra quanti medici si laureano e quanti poi saranno gli specializzandi che riusciamo a garantire». Da qui l'intenzione del Governo di aumentare le borse di studio per le specializzazioni mediche la cui durata sarà tra l'altro ridotta in media di un anno. Le borse, ha specificato la titolare del dicastero di Viale Trastevere, ½saranno incrementate in modo diretto con uno sforzo economico del Miur e indiretto con un'intesa con il ministero della Salute, nel quadro del Patto per la Salute». ½In questo secondo caso ha concluso il ministro - saranno finanziate dalle Regioni».
(Cds/ Dire)