(DIRE) Roma, 12 gen. - "L'introduzione nella legge di stabilita' del comma 566 che tenta di ridefinire, in modo confuso, le competenze in sanita', senza sentire tutti gli attori coinvolti, rappresenta un errore che rischia di dividere il mondo professionale sanitario, a danno di tutti. Per quanto ci riguarda, con coerenza, torniamo a ribadire che le diverse figure professionali, a partire dal medico, devono concorrere alla tutela della salute avendo come stella polare i bisogni del paziente, in un quadro sempre piu' innovativo nei processi di assistenza". Cosi' in una nota Massimo Cozza, segretario nazionale Fp-Cgil Medici.
"Il cambiamento, gia' in fase avanzata nei paesi anglosassoni- prosegue-, riconosce alle diverse professionalita' sempre maggiori competenze, intese come conoscenze, abilita' e comportamenti, sulla base di percorsi formativi ed abilitativi, in una organizzazione piu' funzionale ai bisogni del paziente.
L'affidamento condiviso a diverse figure professionali sanitarie di specifici atti nell'ambito della diagnosi e della cura, con una definizione chiara delle responsabilita', non puo' che migliorare l'appropriatezza e rappresenta una opportunita', purche' l'utilizzo alternativo di alcune professionalita' non abbia il solo fine del risparmio a danno dell'appropriata assistenza ai cittadini".
Secondo Cozza "si devono implementare le competenze e valorizzare le diverse professionalita' nella chiarezza delle responsabilita' sia delle funzioni assistenziali (infermiere) sia dei singoli atti diagnostici e terapeutici (le diverse professionalita' sanitarie) nell'ambito dell'unitarieta' del percorso clinico diagnostico-terapeutico (medico), avendo come stella polare la salute dei cittadini. Su queste linee- conclude- chiediamo che il Governo e le Regioni pongano fine al confuso balletto delle responsabilita' e riaprano subito la stagione contrattuale, ferma da sei anni".
(Com/Cds/ Dire)