(DIRE) Roma, 25 feb. - "Le recenti dichiarazioni del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin sono da apprezzare per la lucidita' della diagnosi delle cause alla radice del periodo nero che sembra avere colpito la sanita' italiana. Il collasso dei Pronto soccorso, che in questi giorni, e non solo, riempie le pagine web e le cronache giornalistiche, non puo', pero', essere semplicisticamente attribuito alla cattiva educazione dei cittadini, ai quali si fa carico della frequente inappropriatezza degli accessi, o al 'territorio che non funziona', come fa il ministro della Salute". Lo dice Costantino Troise, segretario nazionale dell'Anaao Assomed.
Infatti, "l'atmosfera da sovraffollamento che ormai ha trasformato i Ps, a prescindere dalla latitudine, da strutture deputate all'emergenza ed all'urgenza, dove stazionare il tempo necessario, in ambienti inadeguati, insicuri e, non di rado, indecenti, ha la sua prima causa nel fenomeno del boarding, vale a dire l'attesa di ore o di giorni, su barelle o panche, di un posto letto che non c'e', per un ricovero che pure e' stato ritenuto necessario", denuncia Troise.
Costantino Troise, segretario nazionale dell'Anaao Assomed spiega che "la politica non puo' chiamarsi fuori, dimenticando i 70.000 posti letto che negli ultimi 10 anni, ed i 3000 ulteriori decisi con il tanto magnificato patto della salute, sono stati tagliati in assenza di una contestuale riforma delle cure primarie. O ignorando che le migliaia di medici precari, che mettono la loro faccia davanti alle attese dei cittadini, verranno stabilizzati solo in minima parte, dopo essere stati dimenticati dal jobs act".
Inoltre, "ai guasti provocati da un blocco del turnover senza fine, di cui il ministro ha piena consapevolezza, che ha lucrato sul lavoro professionale dei medici- prosegue il segretario Anaao Assomed- occorre porre rimedio con urgenza spiegando, se del caso al Mef che i costi complessivi non sono diminuiti solo perche' le aziende utilizzano il capitolo beni e servizi".
Quella che per Troise e' "la balcanizzazione delle decisioni sul ticket da pagare al pronto soccorso, che e' altra cosa da quello che in queste condizioni viene effettivamente pagato, la dice lunga- prosegue- sul fallimento del federalismo sanitario, che finalmente anche il ministro della Salute riconosce, fonte di sistemi diversi in tutto tranne che nel fatto di lasciare il Ps come unica porta aperta alla esigibilita' del diritto alla salute dei loro cittadini".
Infatti "gli ospedali sono non tanto cattedrali nel deserto quanto i piu' grossi ammortizzatori sociali, chiamati a farsi carico di problemi non strettamente sanitari perche' mancano alternative sia prima che dopo- aggiunge- assurti a simbolo del profondo malessere in cui i tagli di posti e personale stanno precipitando tutta la sanita' pubblica". Pertanto "dopo avere apprezzato la correttezza della diagnosi i professionisti sanitari ed i cittadini attendono dal ministro la terapia appropriata. Prima che sia tardi", conclude il segretario nazionale Anaao Assomed.
(Com/Wel/Dire)