Roma, 18 feb. - Articolo tratto da "Il Corriere della Sera". Costano un'enormità perché sono il frutto di una ricerca d'avanguardia. Ma cambieranno la vita a migliaia di malati con epatite C e, alla lunga, porteranno un risparmio al Servizio sanitario nazionale i farmaci di ultima generazione capaci di eliminare il virus nell'80% dei casi. Quattro molecole che in Italia verranno date gratuitamente a chi ne ha bisogno, come ha annunciato il direttore dell'Agenzia italiana del farmaco, Luca Pani.
Il primo, sofosbuvir (di Gilead), è entrato nel nostro prontuario lo scorso ottobre. Entro questa settimana sarà disponibile il secondo, il simeprevir, prodotto vicino a Latina da Janssen. A ruota sono attesi gli altri due. Stanno poi per tagliare il traguardo della trafila regolatoria altre tre molecole capaci come le ½sorelle» di rivoluzionare le strategie terapeutiche contro un'infezione che distrugge il fegato ed è causa di complicanze potenzialmente mortali, la cirrosi, il tumore. Ecco perché in prospettiva il pacchetto dei salvavita è un risparmio in termini di ricoveri, trapianti, assistenza ai pazienti cronici. Circa un miliardo all'anno è la stima dei costi.
Lo stanziamento specifico che garantisce queste pillole è contenuto nella legge di Stabilità. Un miliardo e mezzo che dovrebbe consentire di trattare a carico della sanità pubblica circa 15 mila pazienti l'anno. Era uno degli obiettivi dichiarati a caldo dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin quando entrò nel governo: ½Siamo a una svolta epocale. È come passare dalla radio a internet».
Le associazioni, come l'Epac, però non abbassano la guardia e vigilano affinché le nuove cure vengono date davvero. Ci sono criticità in Campania, Calabria e Sicilia. Alcune regioni tardano a indicare l'elenco dei centri prescrittori.
(Cds/ Dire)