(DIRE) Roma, 17 feb. - I sindaci di Bracciano, Anguillara, Trevignano, Manziana e Canale Monterano presenteranno ricorso al Tar - e se servira' anche al Consiglio di Stato - per chiedere la sospensione e l'annullamento dei decreti di attuazione dei Programmi operativi della Regione Lazio che riguardano l'ospedale Padre Pio di Bracciano. Non solo. Se la riorganizzazione della struttura non si fermera', i sindaci chiederanno alla Regione di non fare piu' parte dell'Asl RmF, guidata da Giuseppe Quintavalle, ma di aderire all'Asl RmE. Ad annunciarlo, all'agenzia DIRE, il sindaco di Bracciano, Giuliano Sala.
"Speriamo che il ricorso affossi questo progetto scellerato che distrugge l'ospedale- ha spiegato Sala- Il direttore generale va in giro parlando di una riorganizzazione che e' tutta da verificare. Lui e la Regione ci dovranno spiegare perche' i posti letto diminuiranno da 62 a 30, perche' si parla di Pronto soccorso h24 e manca l'anestesista, perche' la Radiologia sara' solo per via informatica, perche' il 118 non porta le persone in altre strutture, come faranno a risolvere il problema di Chirurgia che restera' solo di 'elezione' e non di pronto intervento".
Secondo Sala "i Programmi operativi messi a punto da Zingaretti nel complesso hanno una loro logica, perche' si recuperano ospedali chiusi con il decreto 80 della Polverini. Ma cosi' facendo si chiude anche il Padre Pio che si era guadagnato sul campo la riconferma". Sala, quindi, minaccia di abbandonare l'Asl RmF. "O l'ospedale di Bracciano resta cosi' com'e'- ha concluso- o andremo in Regione e chiederemo che il distretto F3 rientri nella nuova Asl RmE che comprendera' anche l'ospedale San Filippo Neri".
(Mel/ Dire)